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Cestino di funghi con pane alle olive (costo: 7€)

Cestino di funghi con pane alle olive (costo: 7€)

Ingredienti per 4 persone:

  • 350 gr di funghi misti
  • 2 melanzane
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 80 gr di parmigiano a scaglie
  • pane alle olive o semplicemente della mollica di pane tostata
  • prezzemolo, sale grosso aglio    

Per la crema:

  • 150 ml di latte
  • 80 gr di parmigiano grattugiato
  • sale, pepe, noce moscata

 

PROCEDIMENTO:

-Tagliare le melanzane formando delle fette non troppo spesse e grigliarle su una padella antiaderente con un filo sottilissimo d'olio.

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Sosteneva Tabucchi

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Sosteneva Tabucchi che oltre al latino, l’unica lingua adatta a scrivere un Requiem è il portoghese. Perché il portoghese, per lui, era un luogo di affetto e riflessione. Forse per questo ci è morto il 25 marzo di un anno fa, a Lisbona, dopo averne portato un pezzetto in Italia. E devo solo a lui se un giorno, per conoscere la sua Lisbona, ho deciso di scoprire chi erano Pessoa e Saramago.

Sosteneva Tabucchi che i sogni non si devono raccontare, che è un po’ come dare l’anima. Però ha fatto sognare Dedalo, e l’ha fatto vagare per tutta la notte in un labirinto. Ha fatto sognare anche Majakovskij, legato alle sue saponette anche durante il sonno, o Tolouse-Lautrec, facendolo ballare con le sue gambe lunghe nuove di zecca.

Sosteneva Tabucchi che uno scrittore non potesse che essere impegnato, e che per farlo dovesse entrare nei panni delle persone che descriveva. Sosteneva Tabucchi“Il mio «impegno» consiste nell’esplorare le diversità rispetto a me stesso, nell’indagare la realtà con gli occhi altrui.”

Per questo, sosteneva Tabucchi, non si può restare in silenzio quando il proprio paese va allo sfascio. Si deve gridare ad alta voce tutto quello che non va. Si deve scrivere una lettera aperta al Presidente Ciampi per ricordare quanto sia importante, in una nazione libera, distaccarsi dagli ideali delle dittature o per dirgli che, in fondo, l’Italia la si criticaperché le si vuole bene, nonostante le sue contraddizioni. E che, anzi, molto bisognerebbe fare per cambiarla.

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Volevo scrivere un altro post


Volevo scrivere un altro post.

Stamattina alle 12 ho chiamato la mia paziente relatrice per mettere a punto le ultime cose prima della discussione della mia tesi che si terrà tra pochi giorni.
E' inutile sottolineare lo stato d'ansia in cui io mi trovo in questi giorni.
Ok che la tesi l'ho scritta io e saprò di che parla, ok che in Italia la discussione è quasi una formalità, ok che comunque mi presento con una buona media...sì, ok.
So' agitata lo stesso, embè?

Dicevamo, si chiacchiera sulla presentazione, come introdurre l'argomento, con cosa proseguire, ma parto in italiano o in spagnolo, eh meglio in italiano che poi la commissione sennò non la segue, anzi no, meglio in spagnolo così poi la parte centrale la discutiamo in italiano...tanto poi la domanda in lingua gliela fa la correlatrice. Ha parlato con lei, vero?

Sorvolerò sul pantheon di divinità che ho bestemmiato, sorvolerò sull'apologia di me stessa e sul perché ero abbastanza legittimata a non aver parlato con la correlatrice e proseguirò, altrimenti scrivo un terzo post ancora.
Morale della favola, devo portare una copia della mia tesi alla correlatrice entro le 16 di oggi pomeriggio.

Esco di casa tutta trafelata e, interrogandomi circa a quale dio avevo mancato di sacrificare vergini e bambini questo mese, mi dirigo verso la copisteria dove ho fatto stampare e rilegare la mia tesi.
E' sabato. E' sabato, capite?
Sabato.
Quel giorno in cui alcuni esercizi sono chiusi perché è il weekend, no?
Ecco, quel giorno lì. Sabato.

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Magda Savastano
Grand bel post, complimenti! Di quelli che ti lasciano un sorriso amaro, un sorriso per l'ilarità con cui hai scritto, e l'amarezz... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 19:55
Enrica Antonini
Grazie mille Magda... Menomale che sono una che prende le cose con filosofia! ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 20:24
Francesca Chiusaroli
Povera relatrice che sabati mattina... :-). #importanzadelpuntodivista e in bocca al lupo cara!! ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 20:08
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Gateau di patate (costo: 5/6 euro)

Gateau di patate (costo: 5/6 euro)

Partita o film in tv? Ecco un piatto ideale da accompagnare con una bella birra ghiacciata!

 

Ingredienti per 6 persone:

-1 kg di patate

-150 gr di scamorza

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Diritto di cittadinanza: un "punto" che scotta

Diritto di cittadinanza: un "punto" che scotta

Il tema della cittadinanza agli immigrati è stato uno dei più dibattuti in campagna elettorale: il PD, attualmente titolare della maggioranza assoluta in una delle due Camere, non ha mai fatto mistero di voler optare per un riconoscimento della cittadinanza italiana a chiunque fosse nato nel territorio della Repubblica.

L'attuale legge in vigore, infatti, riconosce la cittadinanza fin dalla nascita a chi discende da cittadini italiani (ius sanguinis) e permette l'acquisizione della cittadinanza agli stranieri nati e cresciuti in Italia subito dopo la maggiore età, previa richiesta dell'interessato.

Fatto questo breve quadro, si può capire chiaramente quanto potenziale attrito possa genere una tematica del genere, per di più riconfermata centrale nel progetto politico del PD con la sua inclusione all'interno dei famigerati 8 punti.

Inoltre, per dovere di completezza, va anche segnalato come le proposte del centrosinistra vadano a comprendere anche una semplificazione delle procedure di rilascio del diritto di cittadinanza per gli immigrati in genere, a prescindere dal loro luogo di nascita e dalla loro pregressa cittadinanza.

Sarebbe utile capire come si possa solo pensare di poter imporre questo punto programmatico alla luce dell'attuale situazione politica, che vede proprio il PD ostaggio di due partiti come PDL e M5S dichiaratamente contro lo ius soli.

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Recente commento in questo post
Enrica Antonini
Io sono assolutamente per lo ius soli. Quantomeno in via di principio, in quanto non vedo cosa debba impedire, a una persona nata ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 17:31
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Nido di Spaghetti su crema di zucchine (costo= 3/4 euro)

Nido di Spaghetti su crema di zucchine (costo= 3/4 euro)

Ecco a voi una ricetta che vi consentirà di fare ottima figura alle vostre cene tra universitari pur non essendo geni dei fornelli!

       Ingredienti per 4 persone:

  • 400 gr di spaghetti
  • 2 zucchine
  • qualche foglia di salvia
  • 1/2 bicchiere di latte
  • sale, olio, pepe, pangrattato
  • 30 gr di burro
  • 40 gr di parmigiano 

PROCEDIMENTO:

  • Avviare la cottura della pasta in acqua bollente e salata.
  • Nel frattempo in una padella soffriggere dell'olio con uno spicchio d'aglio in camicia leggermente schiacciato, dopo un paio di minuti aggiungere le zucchine che avrete lavato e tagliato a bastoncini
  • Quando queste saranno cotte, eliminare l'aglio e tritarle per qualche secondo con l'aggiunta del latte.
  • Nella stessa padella in cui avrete cotto le zucchine scolare la pasta abbastanza al dente e mantecare (mescolare in modo che gli ingredienti si leghino tra di loro) con l'aggiunta di mezzo bicchiere d'acqua di cottura.
  • Con l'aiuto di un forchettone e di un mestolo creare dei nidi avvolgendo gli spaghetti che andrete a porre in una teglia in forno preriscaldato per 5 minuti a 180° con una noce di burro e una spolverata di pan grattato e parmigiano.
  • Nel frattempo create un letto sul piatto con la crema di zucchine ottenuta sul quale andrete ad adagiare i nidi e decorate con una foglia di salvia e pepe a piacimento!    

 

                                                                                                                                                        Fonte : www.pezzuticostantino.blogspot.it

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Vie de jeune prof #3

Sorridente

Cari lettori di TorBloggata,

Siamo soltanto a martedì ma ho già due episodi da raccontare. Il primo è più simpatico (se non ci si lascia abbattere dall'interesse assente per l'argomento della lezione), il secondo "fa bene all'anima"...

Ieri, lunedì 18 marzo:

Avevo previsto di analizzare alcuni spot pubblicitari (le immagini, lo scopo, gli slogan, la colonna sonora). Cominciamo a guardare la prima (lo spot della Fiat 500 Pop con Jennifer Lopez) in cui nessuno parla visto che è tratto dal videoclip della canzone che è la colonna sonora. La peculiarità è che nessuno parla e che ci sono delle scritte in inglese in sovraimpressione (se perdete un minuto di tempo a guardarlo sarà la prima cosa che noterete). Chiedo agli alunni: "Che cosa notate? Non si tratta di una tipica pubblicità italiana... no?"
...silenzio di tomba...
Un alunno alza la mano: "Ha cambiato gli occhiali, Madame?"

Buongiorno -.-

Di seguito la versione originale francese dalla mia bacheca di Facebook:

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We don’t need no education (ma sarà poi vero?)

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È di oggi uno splendido articolo a firma di Stefano Bartezzaghi apparso sul cartaceo di Repubblica e riportato da alcuni siti (Il Post, ad esempio), dal battagliero titolo: In difesa del latino a scuola. Si tratta di un articolo scritto in risposta all’accorata lettera di un padre disperato per l’amore di suo figlio verso una lingua inutile e “morta come la nostra classe politica”: il latino. Quella materia di cui - ahimé - ero a mia volta innamorata quando ero sui banchi di scuola. E non solo perché le traduzioni per me erano come parole crociate - un gioco di incastri, di trasposizioni di stati d’animo da collocare nel giusto modo e al giusto posto - ma perché è grazie al mondo latino (e a quello greco, non dimentichiamolo) che siamo quel che siamo. All’autore di quella lettera basterebbe darsi un’occhiata attorno per vedere quanto poco morto sia quel mondo. Ed è sufficiente che apra bocca - o scriva, che è lo stesso - per concretizzare la vitalità di quella lingua, che è sempre lì, si è solo trasformata.

Pur comprendendo la preoccupazione di un genitore per le sorti del figlio, condivido in pieno un semplice assunto di Bartezzaghi che spiazza in un lampo tutti i supporters di questa o quella materia all’interno dei programmi scolastici:

Ma quello che rende volgare (in senso tecnico) la contrapposta opinione del padre [...] è proprio la concezione delle materie scolastiche come strumenti utilitari, un'attrezzeria tecnica che a scuola ci viene consegnata perché «ci servirà» nella vita. [...] L'idea di quantificarne l'utilità è gemella all'idea di depurare i bilanci pubblici dagli investimenti per la cultura e dal sostegno a tutte quelle attività che l'economo considera improduttive e «senza ritorno». [...]

Un giorno un commissario leggerà i programmi scolastici con un paio di affilate forbici: quella sera a essere fatto a coriandoli non sarà il solo latino. La storia, non è forse "morta" per sua stessa definizione? E la filosofia? E a cosa serve la matematica, a un futuro avvocato o ortopedico? A cosa servono le lezioni di inglese, quando si sa che l'inglese lo si impara solo sul posto? La verità è che la scuola è utile né inutile: è a-utile[...].

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Enrica Antonini
Un'ingenua istruita e saggia, aggiungo io. Un bellissimo post, complimenti, molto appassionato. Concordo con ogni parola ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 17:38
Veronica Adriani
Ti ringrazio, sono felice di non essere l'unica a pensarla così ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 17:46
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Scritture Brevi per un posto alla Camera

Se è vero che le scritture brevi ci circondano, non possiamo non dedicare qualche minuto ad una veloce classificazione di quelle che abbiamo incontrato sulla scheda elettorale della Camera.

Chi usa scritture brevi nei propri simboli?

L’unico partito che impiega una sigla senza l’aggiunta di ulteriore parole esplicative è il Südtiroler Volkspartei, che sfoggia sul simbolo un SVP.

Forniti di scioglimento sono invece le sigle del Partito Democratico (PD), il neonato Centro Democratico (CD), i Moderati in Rivoluzione del MIR, il Partito Repubblicano Italiano (PRI), il Movimento Europeo Rinascita Sarda (MERIS), Democrazia Atea (DA) e Forza Nuova (FN).

Scioglimento parziale per il PLI, che impiega una sigla storica e nota ai più come la sigla del vecchio Partito Liberale, con l’esplicativo “Liberali per l’Italia”.

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‘Nevada Rose’: uno sguardo al mestiere più antico del mondo

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Lo sapete anche voi, esistono alcune verità culturali assolute che rimangono nel costume di una società: per noi italiani una è "Roma caput mundi"; un’altra, un po’ più universale dice che il mestiere più antico del mondo è quello della prostituta.

Se Roma la ricordiamo come madre della cultura fondante del mondo moderno, dopo la Grecia, ricordiamo di essa anche i suoi protagonisti. Allora colgo l’occasione per iniziare da Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, che come imperatrice consorte aveva diritto ad ogni vizio, anche ad un orgasmo disimpegnato. Si faceva chiamare Lisisca, ovvero ‘la donna cagna’, ma solo quando lavorava in un Lupanare, cioè un bordello.

E’ passato molto tempo da allora, ma i vizi dell’essere umano non sono mutati affatto. L’ipocrisia della morale ha voluto che si chiudessero le ‘case chiuse’ in alcune società, come quella italiana; ma in altre parti del mondo, si sa, la tradizione è sopravvissuta – sfruttata e incentivata -. Marc McAndrews ce lo vuole testimoniare, con un progetto delicato, intimo e profondo dal titolo ‘La rosa del Nevada’ (unico stato degli U.S.A a consentire la commercializzazione del sesso).



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