fbpx
Skip to main content

Il venerdì è il venerdì

La verità è che il venerdì è il venerdì. Secondo me è anche più bello del sabato. Sì, è più bello perché c’è l’attesa.

L’attesa del fine settimana, del tempo libero. Si programmano le cose il venerdì. Pure se è nuvolo non importa. Pure se fa freddo, chissene frega.

Lascia sempre ben sperare il venerdì. Qualche volta è un'illusione il venerdì, qualche volta no.

Io al venerdì gli voglio dedicare un <3.

 

Continua a leggere
Commenti recenti
Alessio Martorelli
il nostro nuovo sabato del villaggio! Viva il venerdi!
Venerdì, 22 Febbraio 2013 15:57
Francesca Chiusaroli
Saluti da Recanati
Venerdì, 22 Febbraio 2013 17:28
federica lucantoni
Alessio, ho pensato la stessa casa! saluti prof!
Venerdì, 22 Febbraio 2013 19:17
  738 Visite
  4 Commenti

Aspettando il cuore. Ad maiora

Grazie Universitor

<3

da Scritture Brevi, le pubblicazioni

 

  646 Visite
  0 Commenti

George (the) Best

La scorsa settimana facendo zapping notturno su youtube (la TV ormai è fuori moda) ho (ri)trovato un video tributo a George Best. Molti di voi non lo conosceranno proprio, altri sanno di chi si tratti ma non al 100%. Vi faccio un breve riassunto della sua storia (che potete trovare accuratamente su Wikipedia).
Geroge Best nasce a Belfast nell'Irlanda del Nord nel 1946 e muore a Londra nel 2005 a 59 anni. Ha vinto il pallone d'oro nel 1968 ed è considerato uno dei migliori calciatori del XX secolo.
Possibile che in pochi lo conoscano??? Io, come avrete capito, sono un suo fan e grande estimatore come calciatore e soprattutto come uomo. Ed è di questo che voglio discutere.

George Best è stato davvero uno dei più grandi calciatori ed attaccanti del calcio moderno. Ma rispetto a tutti i grandi campioni aveva un difetto per la gente comune che lo porta a essere esiliato dalle grande storia del calcio. Lui, durante la sua formidabile carriera tra Manchester United e tantissimi gol e assist, aveva una grande passione: vivere la sua vita fino all'eccesso. Adorava le belle donne, le macchine sportive, l'alcol, drogarsi, vivere la vita intensamente. Era capace di presentarsi ubriaco a poche ore dalla partita e poi riprendersi come per magia e segnare gol straordinari (per i più appassionati andate a vedere i suoi gol su youtube). Ma come faceva??? Anche io me lo sono chiesto. Anche io giocavo a calcio e quando tornavo ubriaco il sabato sera, durante la partita della domenica mattina non toccavo un pallone.
Questo suo lato "brutto" è quello che più apprezzato di lui come giocatore. Perchè c'è una cosa che condivido della sua storia (non tutto naturalmente): la consapevolezza di essere uno dei migliori e volere lo stesso dimostrare a se stessi che si può superare, andando oltre i suoi (e gli umani) limiti. Voi direte che quello che sto dicendo si riassume con una parola: eccesso. Sì, è vero. Ma l'eccesso fa parte della vita; se se ne fa il giusto uso è la spinta "giusta" che ci tiene vivi e vogliosi di vivere. George Best nonostante sapesse a cosa andava in contro con quello stile di vita, non si è mai fermato. Voleva vivere la sua vita così, nell'eccesso, fino in fondo, per non avere nessun rimpianto. C'è una sua frase che riassume meglio cosa voglio dirvi e cosa per lui rappresentasse la vita:
"Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
E cosa gli ha portato a George Best questa vita così intensa e "viva"? Alla morte naturalmente! Morì a soli 59 anni per una infezione epatica, risultato della sua vita di eccessi.
Secondo voi si è pentito?
Hanno cercato di strumentalizzare la sua morte attribuendogli frasi del tipo "non morite come me" dette in punto di morte, per trasmettere un messaggio positivo verso i giovani.
Ma noi, tutti suoi fan, sappiamo benissimo che lui quella frase non l'ha mai detta: lui non si è mai pentito della sua vita e di ciò che ha fatto. Ne prima, ne dopo, ne nel punto di morte. Sappiamo benissimo che lui ha sempre visto la vita come qualcosa da vivere al limite, al massimo, spirito che noi tutti (nel giusto modo naturalmente) dovremmo ispirarci.
La vita è breve. Non sappiamo quanti anni ci aspettano davanti. Sicuramente volano rapidi come le nuvole nel cielo. Osiamo. Spingiamoci verso il nostro limite (ognuno ha il suo limite che non vuol dire per forza alcolizzarsi o drogarsi). Sentiamoci vivi, con la speranza che quando arriverà il nostro "momento" (grattatevi, sarà tra moltissimi anni) ci sentiremo come George Best: sereni e liberi, senza rimpianti ne rimorsi

Perchè lui non era il solito campione, era qualcosa di più.
Perchè lui non era il solito genio e sregolatezza, era qualcosa di più.
Perchè lui non era il solito ubriacone, drogato e donnaiolo, era qualcosa di più.

Lui era George (The) Best.

  778 Visite
  0 Commenti

La fine di un'era

In questi giorni ho assistito a quella che definirei "la fine di un'era" la quale mi ha portato a molteplici riflessioni sull'amore e più in generale sulla vita. Dopo ben dieci anni di convivenza mia sorella e il suo ragazzo, che affettuosamente ho sempre chiamato Cognato, pur non essendo sposato, si sono lasciati. 

"Tutto normale" si potrebbe dire, innamorarsi e lasciarsi sono cose che rientrano nella "normalità" della nostra vita, eppure qualcosa è cambiato.
E' cambiato il mio modo di vedere le cose, di non disperarsi di fronte ad un vuoto che la sua assenza lascerà nella vita della mia famiglia. Mio cognato ha vissuto per dieci lunghi e bellissimi anni con noi, nello stesso tetto, con mia sorella frequentavamo gli stessi bar, gli stessi luoghi, le stesse persone e gli stessi amici. Mentre nel paese i ragazzi e le ragazze si innamoravano e si lasciavano, mia sorella e mio cognato resistevano. Erano divenuti il "faro" per tutti coloro che speravano nell'amore, e per chi non ci credeva o non ci ha mai creduto, guardandoli, non poteva fare a meno di ricredersi.

Eppure persino loro, di fronte alla marea della vita, si sono lasciati.

E' stato un duro colpo per tutti quanti, amici, parenti e conoscenti, oltre naturalmente ai diretti interessati. E' stato un pò come assistere alla fine di un'era, una di quelle che non credevi finisse mai e quando capita lascia un vuoto dentro, enorme, a chiunque l'avesse anche solo intravista o sfiorata.

Eppure qualcosa è cambiato in me, ed è la consapevolezza che in realtà, per quanto possa essere triste assistere alla fine di un'era, la fine di una cosa è sempre l'inizio di una nuova.

Commenti recenti
Alessio Martorelli
Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:23
federica lucantoni
delle volte ci appassioniamo a dei modelli e quando cadono, è ben difficile farsene una ragione. credo che il modo migliore sia pe... Leggi tutto
Venerdì, 22 Febbraio 2013 15:43
Alessio Rischia
Esatto fede, hai centrato il punto!
Venerdì, 22 Febbraio 2013 17:37
  1175 Visite
  3 Commenti

...solo la retorica è rimasta la stessa!

b2ap3_thumbnail_images.jpg

In questo clima di fortissimo fermento pre-elettorale, mi ritorna in mente come mai la canzone di Caparezza Il secondo me. Non sono una fan di questo artista ma ho sempre ritenuto il testo di questa sua canzone assolutamente geniale. Un evergreen. La condivido qui. E, ovviamente, nei contenuti.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori, ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori. Inglesi, professori che non imparano altra lingua, inglesi, non dovranno mai cambiare moneta, inglesi, guideranno sempre dal lato sbagliato, per questo chi va a Londra so che torna un po' cambiato, i neri giocano bene a pallacanestro, hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande, i bianchi su tavoli verdi li trovi ridotti in mutande, ogni bianco invidia il pisello grande. Dicono che gli arabi scrivono al contrario, Mohammed ha detto che io scrivo al contrario, dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario e se non sei daccordo mi dispiace per te. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Le camicie rosse ricucirono il paese, le camicie nere lo portarono alla guerra, le camicie verdi vi si son pulite il culo, gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati, quando c'era lui i treni partivano in orario, quando c'era lui ci deportavano in orario, quando c'era lui non c'eravamo noi, che se c'eravamo noi saremmo stati impallinati, allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, votami e vedrai, che non ti farai male, votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale. Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta. Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta. Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta. Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile. (x2) Calciatori miliardari che rincorrono un pallone, musicisti miliardari che rincorrono il successo, industriali miliardari che rincorrono la gnocca, col superenalotto faccio il botto, mi tocca, non sono sposato, diciamo che convivo, non sono disoccupato, diciamo che sto studiando, non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio, diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di ca**ate, non guardare Devilman diventi violento, non leggere Spiderman, diventi violento, non ascoltare Method Man, diventi violento, figurati cos'è restare un giorno in parlamento, i politici no no non sono più quelli di una volta, le donne no no non sono più quelle di una volta, io no no non sono più quello di una volta, solo la retorica è rimasta la stessa. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x4)

)

 

Commenti recenti
Alessio Martorelli
concordo, è una bellissima canzone!
Giovedì, 21 Febbraio 2013 17:39
Giulia
Amo Caparezza e questa è una tra le più belle delle sue canzoni.. E mooooolto attuale !
Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:06
  947 Visite
  2 Commenti

A testa alta, ma con le terga strette

Come al solito non si smentiscono mai. Parlo del neonato movimento di Giorgia Meloni e Guido Crossetto, Fratelli d'Italia. Due dei loro candidati alla regione Veneto, Pedrina e Zanon, avrebbero pubblicato un video, poi fatto sparire, in cui  scimmiottano parodisticamente i due gay che a Sanremo avevano lanciato il loro appello. 

"Vota con la testa, non con il culo." Era uno degli ultimi cartelli in questo video omofobo. A stupirmi non è tanto questa risaputa opinione che tra l'altro è condivisa bipartisan dal mondo politico, ipocriti più, ipocriti meno. A stupirmi è l'ingenuità politica dei capo partito.

 Meloni e Crossetto lamentano un disinteresse generale delle loro proposte, e un accanimento mirato su questo exploit razzista. Il loro partito è di recente formazione, e, a parte Ingroia che vive della scia di successo dovuta alla sua storia mediatica, neanche Grillo, che è dal 2009 che promuove il movimento, ha avuto in così poco tempo un'importanza politica. E l'ultima cosa che una persona sensata farebbe è screditarsi  pensando di fare la spiritosa e riscuotendo consensi; in una corsa alle elezioni che, come sempre i fatti ce lo diranno dopo, porta avanti i diritti delle coppie di fatto. Sia a destra che a sinistra.

Avrebbero dovuto cacciare quei due gran burloni che hanno definitivamente escluso una possibile importanza del partito a livello nazionale, e non replicare con un video grottesco dove si autocommiserano. Pensino piuttosto a condannare fermamente questi atti di  inciviltà e sopratutto di insubordinazione. Altrimenti a cosa serve  formare un partito se tutti suoi membri la pensano in maniera tanto diversa? Chiedetelo anche al PD, magari una volta tanto vi risponde.

Ma la verità è dei fessi. E infatti portano un pensiero condiviso da molti, fuori e dentro il mondo politico, dato che i nostri amati deputati e senatori vengono dal popolo. Anche se spesso e volentieri se lo dimenticano. La vedo veramente dura che chi salga al potere abbia tra i primi pensieri quello di istruire la legge per i matrimoni omosessuali. In generale la gente è sempre affamata di diritti, non di doveri.

Continua a leggere
  1046 Visite
  0 Commenti

Una scritta (d'amore) è per sempre





Avete presente quelle serate in cui uscite con gli amici e andate a un locale, bar, pub, ristorante dove bevete un po' (troppo) e poi siete costretti (visto le numerose birre) ad andare in bagno?

 Come avrete capito, io mi ci sono trovato spesso in questa situazione e spesso (come penso capiti a volte anche a voi) mi succede, mentre elimino le candide bollicine della forte Tennent's o della corposa San Bernardus, che mi "chiuda" in qualche pensiero contorto. Ed è quello che mi è successo l'altra sera.
Mentre "digerivo" una buona dose di birra nel bagno di un tranquillo locale storico di Roma, il mio sguardo era rimasto attratto dalle numerose scritte d'amore incise sui muri del bagno dove mi trovavo. Erano talmente tante, contorte e sovrapposte che non so perchè ho voluto cercare di decifrarle.
Ti ci sei "chiuso", direte voi.
Sì, mi ci sono "chiuso". Ma leggendo le scritte mi sono reso conto che stranamente più della metà erano d'amore  (se non d'amore, stranamente non c'erano annunci erotici).
"Io e te un unico amore"; "Luana quanto sei bona!"; "Marta mi manchi".
Date con anniversari o ricorrenze.
Così colto da un turbine di pensieri quella sera ho pensato a quante volte noi tutti (io per primo) abbiamo scritto da qualche parte nel mondo, in un posto accessibile o no, famoso o no, in maniera indelebile o no, qualche frase d'amore del genere.
Fermatevi un secondo e pensate a quante scritte ci sono nel mondo che rappresenti un amore, un sentimento.


Nei bagni di un locale (per i meno romantici), sul tronco di un albero ( per i più romantici, per fortuna!), sul muro accanto al portone di casa vostra, sull'asfalto, nelle scuole, sui ponti, sui davanzali di marmo di Roma, nei lucchetti di Ponte Milvio, sui tavoli da pic nic nei parchi e chi più ne ha più ne metta!
Ne siamo circondati. Assediati da amore e sentimenti e non ce ne rendiamo conto.


Ma la domanda che mi sono posto è stata: quante di queste frasi, scritte, dediche hanno ancora significato oggi? Quanti amori scritti sui muri ancora oggi esistono?
Credo che la risposta sia la stessa alla domanda (difficilissima): l'amore è per sempre?
Non esiste una risposta univoca e certa. E non vorrei dilungarmi troppo su questo argomento perchè si potrebbe parlarne per ora. Ma vorrei sottolineare il fatto che mentre si assiste al giorno d'oggi tra noi giovani in una minore credenza e investimento nell'amore e nei sentimenti, credo che faccia bene ogni tanto fermarsi a vedere queste scritte (d'amore) che ci circondano, chiedersi da dove e come siano nate, se quell'amore sia "sopravvissuto" e interrogarci se per noi esista quell'amore per sempre.
Io credo che i sentimenti (e l'amore) possano durare per sempre.
E se poi c'è qualcuno/a che ci fa smettere di crederci, basta guardare quelle scritte intorno a noi, di cui anche noi siamo autori, e pensare:
l'amore verso una persona non sarà per sempre,
ma almeno una scritta d'amore lo è.

Commenti recenti
Quaranta Jamila
Mi piace il tuo post Isaia! Solo su un aspetto non mi trovi d'accordo: non ritengo che per credere ancora in un amore "imperituro"... Leggi tutto
Giovedì, 21 Febbraio 2013 16:23
Isaia Valiante
Grazie per l'apprezzamento! Sono in parte d'accordo con te con l'esagerazione e l'imbrattamento esagerato di muri e altro. Infatti... Leggi tutto
Venerdì, 22 Febbraio 2013 01:44
  6105 Visite
  2 Commenti

Poesia

"Non dovrò avere sete, con questo Vino alle mie labbra,

non sarò mendicante, con tali Regni nella tasca."

e.d.

  749 Visite
  0 Commenti

Piaga sociale del giorno

Un male che attanaglia l’umanità da decenni.
Un nemico che tutti dobbiamo affrontare a qualunque età, dall’infanzia alla vecchiaia.
Una causa di disagio per tutti, di sfottò, di prese in giro, di vergogna, di imbarazzo.
Una piaga sociale da debellare, da rendere illegale, da limitare.
Un problema da risolvere affinché per tutti noi cominci un’età prospera di serenità e gioia.

LA FOTOTESSERA.

Se poi sei autolesionista al punto da andare a farti la fototessera di mattina, d’inverno, sveglia da circa 30/35 minuti, alle macchinette della metro… Il momento in cui sposterai la tendina per uscire, coinciderà con l’inizio dello scherno pubblico. E giustificato.

Naturalmente è il mio caso.

Io parlo chiaro. Alle prossime elezioni voterò il primo che abolirà le fototessere.

Continua a leggere
  804 Visite
  0 Commenti

Io...boh!

b2ap3_thumbnail_boh.jpg

Stasera, non avendo riflessioni interessanti da proporvi, vi racconto lo stupor mundis da cui sono stata colta ieri. Così pour parler.

Ero in uno studio medico per ritirare un referto e, mentre aspettavo in fila il mio turno, una signora davanti a me chiede alla signorina dell'accettazione se la struttura è provvista di un cardiologo. La signorina risponde sorridente di sì e le scrive su un foglietto il nome del dottore. Poi continua a raccontare gli affaracci suoi ad un'amica al telefono. La signora, a questo punto, commette il fatidico errore di chiederle se è un buon cardiologo. Domanda, questa, alla quale Miss 'quanto-ci-piace-chiacchierare' risponde seccata e con una certa saccenza. Rullo di tamburi. Pronti?? Dicevo, risponde:"Ma certo! E' bravissimo! Pensi che oltre ad essere cardiologo è anche medico di base!".

 MA VA?????? Sul serio??? E io che pensavo che di base tutti i medici fossero 'medici di base' e poi successivamente cardiologi, pediatri, psichiatri, dentisti e via dicendo a seconda delle specializzazioni. Che sciocca! Mah...Io...Io...Boh!!!

 

  1063 Visite
  0 Commenti

By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://www.universitor.it/