Provate a pensare cosa può accadere quando un giovane ragioniere con la passione della fotografia decide che la sua missione di vita è aiutare i senzatetto. Non serve fantasticare troppo, la risposta è Lee Jeffries: il suo lavoro è una religiosa introspezione nel dolore di coloro che a questo mondo non posseggono altro che loro stessi.
Un male che attanaglia l’umanità da decenni. Un nemico che tutti dobbiamo affrontare a qualunque età, dall’infanzia alla vecchiaia. Una causa di disagio per tutti, di sfottò, di prese in giro, di vergogna, di imbarazzo. Una piaga sociale da debellare, da rendere illegale, da limitare. Un problema da risolvere affinché per tutti noi cominci un’età prospera di serenità e gioia.
LA FOTOTESSERA.
Se poi sei autolesionista al punto da andare a farti la fototessera di mattina, d’inverno, sveglia da circa 30/35 minuti, alle macchinette della metro… Il momento in cui sposterai la tendina per uscire, coinciderà con l’inizio dello scherno pubblico. E giustificato.
Naturalmente è il mio caso.
Io parlo chiaro. Alle prossime elezioni voterò il primo che abolirà le fototessere.