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49° Corso di introduzione alla speleologia del Gruppo Speleo CAI Roma


Il Gruppo Speleologico della Sezione C.A.I. di Roma organizza un corso di introduzione alla Speleologia, sotto l’egida della Scuola Nazionale di Speleologia del C.A.I. Il corso intende presentare la speleologia nei suoi molteplici aspetti tecnici, culturali e naturalistici e sarà diretto dall’emerito istruttore Nazionale della SNS CAI  Rosi Merisio, con l’ausilio di docenti di specifiche materie.
Sarà articolato in 4 sessioni teoriche e 5 sessioni pratiche.
Non è richiesta nessuna preparazione fisica.
E’ intento degli organizzatori favorire l’apprendimento delle più moderne tecniche di progressione in grotta ad andamento orizzontale e verticale e di divulgare le conoscenze scientifiche e naturalistiche riguardanti il fenomeno carsico.
Si ricorda che la frequentazione delle grotte e delle palestre è un’attività che presenta dei rischi. La SNS-CAI adotta tutte le misure precauzionali affinché si operi con ragionevole sicurezza. Con l’adesione al corso l’allievo è consapevole che nello svolgimento dell’attività un rischio residuo è sempre presente e mai azzerabile.

PROGRAMMA DEL CORSO
Giovedì 03/11/2016 1° lezione teorica
Introduzione al corso
Organizzazione del Club Alpino Italiano, della Scuola Nazionale di Speleologia C.A.I. e della speleologia in Italia
Materiali individuali e di gruppo
Abbigliamento e Alimentazione

Domenica 06/11/2016 1° lezione pratica
Tecniche di progressione su corda nella palestra di Poggio Catino

Giovedì 10/11/2016 2° lezione teorica
Geologia e Carsismo
Biospeleologia

Domenica 13/11/2016 2° lezione pratica
Abisso Erebus (Sant’Oreste)

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Master+Alloggio+Stage retribuito con Torno Subito

Ciao a tutti,

volevo segnalarvi la possibilità di fare un Master a Milano completamente finanziato dalla Regione Lazio grazie al bando Torno Subito.

Il bando finanzia, fino a 15.000 €, la formazione + l'alloggio e prevede uno stage retribuito alla fine.

Per maggiori informazioni visitate https://www.digital-coach.it/torno-subito

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TEDxTorVergataUniversity: il futuro a portata di mano

Dopo una prima edizione piena del contagioso entusiasmo di studenti e relatori, il 7 maggio torna, presso l’auditorium Ennio Morricone della facoltà di Lettere di Tor Vergata la TEDxTorVergataUniversity.

La prima edizione del 2014 fu in assoluto il primo evento TEDx andato in scena in un'università del Lazio, il quarto in Italia. L’Università di Tor Vergata è stata il first mover di una catena di creazione e condivisione di idee che ha coinvolto successivamente altre università romane.


Cos’è TED? TED è un’organizzazione no-profit americana che ha come obiettivo quello di “diffondere idee che hanno valore”. Tra i vari formati che l’organizzazione TED c’è il TEDx che si caratterizza per l'organizzazione di conferenze in modo indipendente e autonomo.

L’argomento centrale di questa nuova edizione è “New Models of Business and Life”, un tema che abbraccerà tantissimi campi dall’imprenditoria, ai social media, alla realtà aumentata e tanti altri, il fine è uno solo: esplorare i modi attraverso cui nuovi settori stanno cambiando le nostre vite e la società in generale. I relatori, che si susseguiranno in talk della durata tra i 10 e i 15 minuti su questi argomenti, riconducibili al tema principale, offriranno al territorio un’esperienza totale tipica delle conferenze TED. Ogni “speech” verrà in seguito messo a disposizione gratuitamente sul sito www.ted.com

Anche quest’anno questo progetto è interamente portato avanti da studenti delle varie facoltà dell’ateneo che con le proprie capacità, ognuna del proprio campo, investono energie in un processo di collaborazione per preparare al massimo delle possibilità questa nuova edizione. L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata da diversi anni ormai, è parte di un processo di graduale internazionalizzazione questo evento si colloca all’interno di questo contesto, confermando e rafforzando l’immagine di un’università moderna e vivace.

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Allez les filles, au travail!

Allez les filles, au travail!
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Il 30 ottobre 2013 Valeria Solesin, pubblicò un interessante articolo su www.neodemos.info

In Europa, l’attività femminile è stata promossa fin dagli anni ’90 attraverso la Strategia Europea per l’occupazione (SEO). Obiettivo delle Istituzioni Comunitarie è favorire l’occupazione femminile in tutte le fasi del ciclo di vita, ed in particolare nei momenti considerati “rischiosi”, che coincidono con l’arrivo dei figli. Benché la partecipazione delle donne al mercato del lavoro sia fortemente aumentata nell’Unione Europea, importanti differenze tra paesi continuano a persistere. Gli Stati dell’Europa del Nord sono caratterizzati infatti da alti tassi di occupazione femminile e da una fecondità che si mantiene elevata. Al contrario, negli Stati dell’Europa del Sud, bassi tassi di attività professionale femminile, si coniugano a bassi livelli di fecondità (OCDE, 2011).
Una tale opposizione si riscontra ugualmente tra Francia e Italia. Nel 2011, il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni è infatti del 65% in Francia, contro 50% in Italia. Sempre nel 2011, l’indicatore congiunturale di fecondità è di 2 figli per donna in Francia, mentre in Italia è di appena 1,4 (ISTAT, 2012).
Eppure questi due paesi sono relativamente simili in termini demografici: entrambi con una popolazione di circa 60 milioni di abitanti (considerando la sola Francia Metropolitana), e con una speranza di vita alla nascita comparabile. Condividono inoltre aspetti culturali, quali la religione cattolica, e geografici, essendo uniti da 515 km di frontiera. Anche l’organizzazione del mercato del lavoro sembra rispondere a una logica simile: relativamente rigido in entrambi i paesi, tuttavia in Italia protegge maggiormente i lavoratori che appartengono alle categorie “tipiche” (come l’industria).
Alla luce di tali informazioni sembra logico domandarsi come mai due paesi vicini possano distinguersi così profondamente in termini di fecondità e di partecipazione femminile al mercato del lavoro. Una possibile spiegazione è che in Italia, più che in Francia, persista una visione tradizionale dei ruoli assegnati all’uomo e alla donna.

Il lavoro, per chi? Le opinioni di italiani e francesi
I dati dell’indagine European Value Study del 2008 descrivono dei forti contrasti nelle opinioni di francesi ed italiani riguardo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Alla domanda “E’ probabile che un bambino in età prescolare soffra se sua madre lavora fuori casa”, il 76 % degli italiani e delle italiane dichiara di essere “molto d’accordo” o “abbastanza d’accordo”. Si tratta di solo il 41 % nel caso delle francesi e dei francesi. Anche alla domanda “Una madre che lavora fuori casa può stabilire un rapporto caldo e sicuro con i figli quanto una madre che non lavora” gli italiani mostrano un atteggiamento più tradizionale dei vicini oltralpe. Tra gli italiani e le italiane solo il 19% si dichiara “molto d’accordo” con l’affermazione, mentre tale percentuale raggiunge il 61% nel caso dei francesi e delle francesi.
In Italia esiste dunque un’opinione negativa rispetto al lavoro femminile in presenza di figli in età prescolare. In Francia, invece, il lavoro femminile è incoraggiato in tutte le fasi del ciclo di vita, anche in presenza di figli piccoli. Per tale ragione sembra ragionevole pensare che in Italia, più che in Francia, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro possa essere influenzata dall’età e dal numero di figli.

Chi sono le donne che lavorano in Francia ed in Italia?
Stando ai dati dell’Indagine Labour Force Survey del 2011, in entrambi i paesi, il tasso di occupazione delle donne senza figli è sistematicamente superiore di quello delle donne con figli. In Italia però, la situazione sembra più drammatica poiché, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 49 anni, lavorano il 76% delle donne senza figli, contro 55% delle donne con figli. In Francia, invece, tali percentuali raggiungono l’81% nel primo caso e il 74% nel secondo.
Inoltre, in Italia, il tasso di occupazione femminile risulta influenzato dalla grandezza della famiglia: esso decresce all’aumentare del numero di figli. In Francia, invece, l’occupazione femminile varia solo marginalmente in presenza di uno o due figli nel nucleo. Tuttavia, in entrambi i paesi, vivere in un nucleo famigliare composto da tre figli o più, mette in serio pericolo l’attività professionale delle donne. In Italia, infatti, nella fascia di età 25-49 anni, solo il 42% delle donne con tre figli sono attive occupate, tale percentuale aumenta a 60% in Francia.
Benché in Italia esista un’opinione negativa rispetto al lavoro femminile in presenza di figli piccoli, il tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare è inferiore di soli 6 punti percentuali rispetto a quello delle donne senza figlia di età inferiore ai sei anni (61% contro 55%). In Francia, invece, a fronte di un’opinione positiva sul lavoro femminile durante tutte le fasi del ciclo di vita, il tasso di occupazione diminuisce profondamente in presenza di figli piccoli (80% delle donne senza figli di meno di sei anni sono attive occupate, contro 66% delle madri con figli di meno di sei anni). In questo paese, infatti, esistono delle misure per la conciliazione famiglia-lavoro che permettono a donne (e uomini) di cessare – momentaneamente – la loro attività professionale.

Per concludere
In un contesto europeo in cui si promuove l’occupazione femminile non si possono ignorare le conseguenze dell’arrivo dei figli sull’attività professionale delle donne. Se da un lato, infatti, l’Italia fatica a raggiungere l’obiettivo, sancito dal trattato di Lisbona, di un’occupazione femminile al 60%, si nota che anche in Francia, paese assai più performante, l’occupazione delle donne sia ancora sensibile all’età e al numero di figli presenti nel nucleo famigliare. E’ per questo motivo che appare auspicabile una maggiore condivisione delle responsabilità familiari e professionali tra le donne e gli uomini in entrambi i paesi.

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In ricordo di Zelda

IN RICORDO DI ZELDA IN RICORDO DI ZELDA

Quando sei all'università hai quella carica, quella voglia di fare, di metterti in discussione, quella grinta che ha sempre caratterizzato un membro di Universitor...come te, Ilaria.


Poi un giorno qualsiasi ti rendi conto che quella grinta ha un valore inestimabile perché ti consente di vivere ogni momento al massimo e di affrontare sfide importanti e spesso più grandi di te. Ma purtroppo per lo più te ne rendi conto quando qualcosa manca, e noi, Universitoriani, dobbiamo affrontare oggi una notizia che ci ha sconvolto gli animi.

Per quanto addolorati e turbati, vogliamo ricordarti così Ilaria in mezzo a tutti noi, sorridente e piena di voglia di fare come in questa foto.


E ti ringraziamo solo ora per il tempo che hai dedicato a noi e a Tor Vergata, per renderla un'università migliore, più informata, più a misura di studente. Grazie per aver condiviso e rinforzato con le tue attività il nostro obiettivo, grazie per esserci stata sempre, dalla pulizia dell'auletta alle riunioni. Grazie perché nella tua ingiustamente breve vita hai fatto molto di più di quello che una ragazza della tua età normalmente fa.

Ci mancherai molto.

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Gli errori da evitare quando si fa il contouring

Uno dei post che ha avuto maggiore successo in questo blog è sicuramente quello sul contouring. Abbiamo visto che questa tecnica può realizzarsi anche sugli occhi e sulla bocca ed inoltre abbiamo affrontato insieme il discorso per quanto riguarda se siaadatto o meno un contouring pesante anche di giorno.

Oggi però voglio vedere insieme a voi quali sono gli errori che possono facilmente commettersi quando si decide di realizzare questa tecnica.

1) UTILIZZARE UN FONDOTINTA DEL COLORE SBAGLIATO: in linea generale bisognerebbe sempre utilizzare un fondotinta del colore del proprio incarnato (né più chiaro né più scuro), a meno che non si abbia una pelle scura o ambrata ed allora si può anche scegliere un fondo di un tono più chiaro, per poi andare a scurire con la terra i punti strategici.

2) UTILIZZARE TERRE O ILLUMINANTI DEL COLORE SBAGLIATO:ovviamente anche in questo caso bisogna fare molta attenzione e quindi se avete una pelle chiara dovrete scegliere bronzer ed illuminanti altrettanto chiari (niente terre super aranciate o marrone scuro), mentre se avete una pelle scura o ambrata, evitate illuminanti troppo bianchi e puntate piuttosto su quelli champagne.

3) NON SFUMARE BENE: la sfumatura in questa tecnica è essenziale per ottenere un risultato omogeneo, anche se si realizza la tecnica più pesante con i prodotti in crema, altrimenti si noteranno stacchi di colore assolutamente antiestetici; per evitare che ciò accada, guardate il punto seguente.

4) UTILIZZARE PENNELLI SBAGLIATI: un erroraccio che purtroppo viene commesso spesso è quello di non usare i pennelli appropriati, rischiando così di ottenere dei risultati davvero pasticciati e molto artificiali. Se utilizzate prodotti in crema sarà fondamentale una beauty blender con cui sfumare a mano a mano i vari strati di colore, mentre se userete quelli in polvere sarà essenziale avere un pennello per prodotto (quindi uno per il blush, uno per la terra ed uno per l'illuminante) per ottenere il massimo della resa ed evitare che colori più scuri vadano sulle parti da illuminare e viceversa (per questo, mi raccomando, MAI usare un pennello per più prodotti con colori diversi). Inoltre state attenti alle dimensioni: un pennello per lo zigomo non potrà essere lo stesso usato per il naso o l'arco di cupido, perciò scegliete pennelli specifici per ogni funzione. Per vedere nel dettaglio quelli necessari per ogni funzione, clicca qui: http://passionecosmesi.blogspot.it/2015/01/gli-errori-da-evitare-quando-si-fa-il.html.

5) UTILIZZARE PRODOTTI NON ADATTI AL PROPRIO TIPO DI PELLE:concludiamo la carrellata degli errori più comuni nel contouring con questo. Certamente abbiamo già detto più volte che il contouring più "visibile" è quello che prevede l'utilizzo di prodotti in crema, se però avete la pelle molto grassa sarà rischioso utilizzarli, perché potreste ritrovarvi nel giro di qualche ora con la pelle completamente lucida, che tutto sembrerà fuorché radiosa, ed i pori in evidenza perché la pelle farà fatica a respirare; per questo motivo state ben attente nella scelta dei prodotti ed, in questo caso, orientatevi maggiormente su prodotti in polvere.
 
 
 
Per sapere come realizzare il contouring con prodotti economici, clicca qui.
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Parti a Madrid con Erasmus Plus. L'associazione In Progress Calabria offre 3 posti per il Servizio Volontario Europeo

Parti a Madrid con Erasmus Plus. L'associazione In Progress Calabria offre 3 posti per il Servizio Volontario Europeo

VOLONTARI: 3
Periodo: Long-Term
TARGET GROUP: 18-30 anni
SCADENZA CANDIDATURA: 26-01-2015

Pronti per una nuova avventura firmata SVE?

Dopo il grande successo del progetto “PLAN DE PROMOCIÓN DEL VOLUNTARIADO”, l’Associazione In Progress Calabria, in collaborazione con il partner spagnolo, ha deciso di offrire ai giovani italiani, ancora una volta, l’opportunità di vivere un'esperienza di volontariato europeo nella capitale spagnola.

L’associazione In Progress Calabria è alla ricerca di 3 giovani interessati ad un progetto del Servizio Volontario Europeo che avrá luogo a Madrid.

Per maggiori informazioni su che progetto si tratta, condizioni finanziarie e su come candidarsi clicca qui.

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Come rimuovere lo smalto semipermanente

Abbiamo parlato nel post precedente di come possiamo avere in casa delle unghie sempre perfette grazie allo smalto semipermanente, così oggi vediamo quali sono i metodi più utilizzati per rimuoverlo ed il metodo che personalmente utilizzo io per evitare che le unghie si rovinino.


1° METODO: L'ACETONE.
Questo metodo consiste nel riempire una piccola bacinella di acetone puro e lasciare che le unghie rimangano immerse in questo liquido per qualche secondo. Con un batuffolo di cotone andate a strofinare l'unghia ed il prodotto dovrebbe togliersi. Qualora ciò non avvenga, ed è molto frequente, procederete con la limatura dello smalto rimasto. In alternativa all'immersione, potete anche provare ad usare l'acetone come un normale solvente.

2° METODO: LA LIMA.
In questo caso eseguiamo la limatura come primo step, ovviamente stando molto attente ad andarci caute senza toccare il letto ungueale. Qualora il prodotto non si fosse tolto potete passare l'acetone o limare di nuovo.

3° METODO: METODO PASSIONE COSMESI.
Ho chiamato questo metodo col nome del blog in quanto è quello che utilizzo io e non riguarda minimamente i due visti in precedenza più usati. Consiste nel rimuovere, sempre con molta attenzione, lo strato di smalto con delle pinzette per sopracciglia. Basterà sollevare pian piano ai bordi ed il resto verrà via automaticamente. Grazie a questo metodo eviterete di stressare le unghie ed indebolirle con l'acetone, ma anche di assottigliarle con la lima.

 

http://passionecosmesi.blogspot.it/2015/01/come-rimuovere-lo-smalto-semipermanente.html

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Come si applica lo smalto semipermanente

E' bello avere unghie sempre perfettamente curate, ma molte ragazze si scoraggiano perché magari si passa molto tempo ad aspettare che si asciughi lo smalto e nel giro di pochi giorni si scheggia e si deve ricominciare tutto da capo. Prima l'unica alternativa era la ricostruzione in gel, che garantiva un risultato inalterato fino alla comparsa della ricrescita. Da tempo, però, è arrivato un nuovo metodo che ci permette di avere unghie perfette addirittura fino ad un mese (se si utilizzano prodotti validi): lo smalto semipermanente.

Questo metodo, oltre ad essere più economico rispetto alla ricostruzione in gel se andiamo dall'estetista, è anche facilmente fattibile in casa se abbiamo tutto l'occorrente e siamo particolarmente abili.
Ciò di cui abbiamo bisogno è un fornetto a lampada UV, una lima a mattoncino, un primer, uno smalto base e top coat trasparente semipermanente, uno smalto colorato semipermanente ed uno sgrassante. Al contrario di come alcune ragazze credono, per questo tipo di manicure non si possono utilizzare smalti normali, altrimenti viene meno l'aderenza ed il tutto durerebbe ben poco. Inoltre c'è da dire un'altra cosa: molte posso essere scoraggiate dai prezzi degli smalti e della lampada, ma sappiate che questo è un acquisto che vi permetterà di avere unghie perfette per settimane, quindi anche l'utilizzo dello smalto sarà molto meno frequente rispetto a quello di uno normale.

Ma vediamo come procedere: iniziamo passando la gomma su tutta l'unghia ma in modo molto leggero, per poi passare un batuffolo di cotone per rimuovere gli eccessi depositati in superficie. Passiamo poi un sottilissimo strato di primer su tutte le unghie ed aspettiamo qualche secondo che evapori naturalmente: questo prodotto serve a preparare l'unghia agli smalti che applicheremo successivamente. Iniziamo con una passata di base coat trasparente e mettiamo le unghie nel fornetto per due minuti (il tempo può variare a seconda dello smalto e della lampada, ma solitamente è questo). Dopo applichiamo il nostro smalto colorato per due volte su ogni unghia e, tra una passata e l'altra, mettiamo sempre le unghie nel fornetto per due minuti. Completiamo passando il top coat ed aspettando nuovamente due minuti nel fornetto. Come passaggio finale, sfreghiamo con molta forza lo sgrassante sulle unghie: questo servirà a togliere quella patina che si forma tra una passata e l'altra che fa sembrare come se lo smalto non fosse asciutto.

La manicure è completata, ovviamente vi ho mostrato il modo più semplice, senza decorazioni e con un solo colore, ma se volete ad esempio creare dei pois o dei disegnini di altri colori, basterà farlo con altri smalti semipermanenti e fra una passata e l'altra mettere sempre le unghie nel fornetto per due minuti. Girando per varie profumerie ho trovato tantissime marche di prodotti per questa manicure e quello che posso dirvi è di affidarvi sempre ai marchi più noti (io ad esempio utilizzo la Layla), perché spesso per risparmiare si fanno acquisti sbagliati.

 

http://passionecosmesi.blogspot.it/2015/01/come-si-applica-lo-smalto-semipermanente.html

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Matita labbra trasparente: cos'è e come si utilizza

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Da tempo sta spopolando la matita labbra trasparente, un prodotto versatile che dovrebbe essere nella trousse di ognuna di noi.

 

Per capire come si utilizza, vi mostro un disegno che ho fatto:

 

 

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