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Parti a Madrid con Erasmus Plus. L'associazione In Progress Calabria offre 3 posti per il Servizio Volontario Europeo

Parti a Madrid con Erasmus Plus. L'associazione In Progress Calabria offre 3 posti per il Servizio Volontario Europeo

VOLONTARI: 3
Periodo: Long-Term
TARGET GROUP: 18-30 anni
SCADENZA CANDIDATURA: 26-01-2015

Pronti per una nuova avventura firmata SVE?

Dopo il grande successo del progetto “PLAN DE PROMOCIÓN DEL VOLUNTARIADO”, l’Associazione In Progress Calabria, in collaborazione con il partner spagnolo, ha deciso di offrire ai giovani italiani, ancora una volta, l’opportunità di vivere un'esperienza di volontariato europeo nella capitale spagnola.

L’associazione In Progress Calabria è alla ricerca di 3 giovani interessati ad un progetto del Servizio Volontario Europeo che avrá luogo a Madrid.

Per maggiori informazioni su che progetto si tratta, condizioni finanziarie e su come candidarsi clicca qui.

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Despedida...especial

Despedida...especial

Stavo organizzando la despedida, prevista per questa sera. Quella di un anno a dir poco fantastico. Però qualcosa è andato storto. 

Me li sono ritrovati in casa, al mio rientro. Ieri sera.

C'erano tutti. Mi aspettavano al buio, in silenzio. Ed insieme a loro c'erano tantissimi palloncini con il tricolore italiano, stelle filanti, tutti i miei piatti preferiti in tavola, tante birre, sorrisi smaglianti e sguardi un po' malinconici ma felici. 

 

Deben buscarse los amigos como los buenos libros. No está la felicidad en que sean muchos ni muy curiosos; sino pocos, buenos y bien conocidos.
Mateo Alemán
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Per dire.

"Che figata! Non farai niente, te divertirai na cifra!" - dicevano.

7 corsi seguiti.

17 test.

16 pratiche.

7 esami.

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A volte ritornano.

A volte ritornano.

Ci risiamo.

Di nuovo alle prese con mille cose da mettere in una piccolissima valigia. La cosa triste è che non conterrà nulla che mi servirà per trascorrere qualche giorno a casa, ma tutto ciò che non utilizzerò mai più a Madrid.

Diciamo che questo, insieme alle lezioni del secondo semestre che sono appena terminate, mi ricorda prepotentemente che la mia vita non è qui. Già, ad un certo punto avevo dimenticato che questa non è la mia città, che la URJC non è la mia università, che quelli non saranno i miei professori anche per il prossimo anno e che tutti i miei amici non saranno più compagni di corso.

Ormai sono passati quasi 8 mesi ma ne restano altri 2 e con 1000 cose da fare ancora qui.

Intanto mi godo qualche giorno di vacanza a casa, gli amici, la famiglia e le fettuccine di mamma. Poi si vedrà.

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San Silicio, pensaci tu!

San Silicio, pensaci tu!
Fico
Arrabbiato
Santarellino

Oggi, 10/04/2014, la mia facoltà madrileña festeggia San Silicio.

E mo chi è San Silicio?! In realtà non è un santo ma IL materiale per eccellenza usato nella realizzazione dei circuiti integrati e dispositivi a semiconduttore in generale, con cui hanno a che fare informatici ed elettronici quotidianamente. Si, qui hanno sempre 234057124578045 motivi per festeggiare! 

Dalle ore 14.00 si apriranno le danze. Il prato adiacente all'Aulario III (il nostro edificio didattico) verrà ricoperto da un tappeto di gente alle prese con il tradizionale Botellon spagnolo, il tutto animato da musica ed intrattenimento.

Figata eh?!

Peccato che oggi, 10/04/2014 dalle ore 17.00 alle 18.30, gli studenti del corso di Ingenieria de Computadores, in quell'aulario, nel bel mezzo della festa, saranno alle prese con l'esame di, udite udite, ARQUITECTURA DE COMPUTADORES, dove si studiano TUTTI i processori esistenti sulla faccia della terra. E indovinate un po' qual'è uno dei materiali principali utilizzati per la realizzazione di questi aggeggi?? 

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Esami fatti in casa.

Esami fatti in casa.

E' sabato sera.

Non puoi uscire perché devi studiare per un esame che dovrai svolgere entro 24 ore. Si, nel week-end. Si, a casa.

Test di 30 domande della durata di 1h30min da fare ed inviare entro le 23.59 di Domenica. Niente deve andare storto. Non puoi sbagliare. Tutto deve andare bene. Punto.

Se alle 20.00 ti chiedono di uscire al volo per una birra, esci. Stacca la spina, rilassati, distraiti. E' solo una birra.

Poi però il tempo passa, la tua birra si moltiplica come il pane ed i pesci e decidi di rimandare tutto al giorno successivo.

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Giulia
Grandeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Domenica, 09 Febbraio 2014 14:17
Giulia Raponi
Grande pam!!!
Domenica, 09 Febbraio 2014 23:49
Pamela De Ioris
Grazie ragazze!! Magari fossero tutti così "semplici"... Un bacio ad entrambe!... Leggi tutto
Lunedì, 10 Febbraio 2014 11:05
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Sai che ti dico?

Se c'è una cosa che sto imparando qui è che il rapporto studente-docente è fondamentale per la carriera di entrambi.

Per me un buon docente viene definito tale quando riesce a non categorizzare la sua professione, quando mette a disposizione il suo tempo da dedicare a chiunque abbia bisogno di tutoria, quando è in grado di insegnare con tutta la professionalità e l'amore per la propria materia. Ed infine, lo è quando lavora correttamente ed obiettivamente, rispettando orari e scadenze. Tutti gli altri per me hanno un titolo che vale quanto la carta straccia.

Tutto il mondo è Paese, ci sono buoni e cattivi professori ovunque. 

Quello che fa la differenza è come l'ambente scolastico o accademico, in questo caso, gestisce eventuali problemi.

Tutto questo per dirti, caro collega studente, di non aver MAI paura nel segnalare a chi di dovere se qualche docente non svolge al meglio il proprio lavoro. Devi farlo

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Dopo il tempo, non è più tempo.

Dopo il tempo, non è più tempo.
Sorpreso
Indeciso

Nei primi giorni di lezione chiaramente ero spaesata e, prima di sedermi, controllavo 10 volte se quello fosse l'edificio giusto, il piano giusto e l'aula giusta dove di lì a pochi minuti si sarebbe svolta la lezione giusta.

Ma quello che più mi lasciava perplessa era vedere, ogni giorno, scene di studenti che raggiungevano l'università..correndo!

La mia faccia era un misto tra: "ma che ve correte?!", tipo questa  e "devo corre pur'io per caso??", tipo quest'altra 

Poi un giorno, finalmente capisco il perché.. arriva il professore, chiude la porta e, mentre stava cancellando i resti della lezione precedente dalla lavagna, la porta si riapre e fa capolino uno studente. Il professore NON LO FA ENTRARE perché la lezione è "già" iniziata!

Chiaramente mi è parso davvero esagerato non farlo entrare quando in effetti la lezione non era ancora iniziata. Ma credo non sia neanche carino entrare quando il professore già sta parlando. Fossi al posto suo mi distrarrei ogni volta..

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carpediem111
Condivido pienamente il senso del tuo intervento!
Giovedì, 06 Febbraio 2014 19:24
Pamela De Ioris
Ma grazie!! Mi fa davvero piacere
Giovedì, 06 Febbraio 2014 23:59
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Madrid come Helsinki

Accade a Madrid che comincio a frequentare, con circa un mese di ritardo rispetto all’inizio delle lezioni, il corso di “Ergonomía y Deporte” all’università. Mi presento, avviso la professoressa che sono italiana e che quindi magari mi perderò qualche frase per strada, e via. Scopro che, anziché studiare un libro o una dispensa come si fa di solito, dobbiamo organizzare delle ricerche di gruppo sui temi che compongono il programma, condividerne i risultati con tutti gli altri, mettere tutto insieme e così, ottenere una specie di dispensa autoprodotta dagli studenti.

Dico ok. Che ne so come fate qua. Se lo devo fare, lo faccio.
E invece scoppia la protesta. Mailing list tra i compagni corso, lamentele, ma soprattutto raccolta firme portata ai piani alti della facoltà. Perché non è normale che non esista il materiale su cui studiare. Perché non si fa così.

Dico se vabbè, figurati…
L’ultima volta che ho provato a lamentarmi a Roma, ho fatto l’esame 3 volte e alla fine ho accettato un 20.

La faccio breve.
Ci hanno riuniti stamattina. Hanno cambiato il professore. Ci hanno detto che si ricomincerà il programma analizzando i temi più importanti, e che l’esame verterà esclusivamente sugli argomenti analizzati a lezione, considerando che manca poco più di un mese alla fine dei corsi. E se ci sono problemi, chiamateci, ditecelo.

Dico minchia.

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Cose che ho capito nel mio primo mese fuori dall'Italia.

Cose che ho capito nel mio primo mese fuori dall'Italia.

Ma soprattutto cose che ho capito nel mio primo mese a Madrid.

Ho capito che qui si pranza alle 3 e si cena alle 10. Ma in realtà, tra le 12 e mezzanotte puoi mangiare sempre. Basta che tu abbia fame. Anzi, tra le 12 e mezzanotte puoi anche mangiare continuamente balzando di locale in locale, non si stupirà nessuno.

Ho capito che gli astemi che vivono in Spagna sono destinati ad una vita di emarginazione sociale. Quindi se sei astemio forse la Spagna non è il miglior posto dove tu possa vivere. Se poi sei anche vegetariano, sparati che fai prima.

Ho capito anche che, tutto sommato, non ci vuole poi tanto ad aprire solo la porta davanti degli autobus, in modo che TUTTI siano obbligati a timbrare il biglietto mentre salgono. Perché se non hai il biglietto, oltre che essere disonesto, fai pure ‘na gran figura demmerda perché se ne accorgono TUTTI.

Poi ho capito che non ci vuole tanto nemmeno a montare dei banalissimi pedali davanti alle panchine, così che anche il vecchietto che va al parco per leggere, abbia lo stimolo a farlo mentre muove un po’ le gambe quasi senza accorgersene. Di certo non correrà mai la maratona, ma magari sarà quel tanto che basta per non incriccarsi del tutto. GRATIS, al parco.

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