fbpx
Skip to main content

Tutorial make up per ballo latino americano

b2ap3_thumbnail_BeFunky_IMG_2796.jpg.jpg

Oggi vediamo una richiesta che ho ricevuto riguardo un make up per una gara di ballo latino americano. Essendo un trucco per un'occasione particolare, non si devono seguire le solite regole, perciò si possono caricare sia gli occhi che le labbra contemporaneamente, anzi si deve, dal momento che in pista è importante attirare l'attenzione, ma senza mai cadere nel volgare.

 

Vuoi sapere come farlo?

Clicca qui: http://passionecosmesi.blogspot.it/2014/11/tutorial-make-up-per-ballo-latino.html

Continua a leggere
  4364 Visite
  0 Commenti

We don’t need no education (ma sarà poi vero?)

b2ap3_thumbnail_brianx26402.png

È di oggi uno splendido articolo a firma di Stefano Bartezzaghi apparso sul cartaceo di Repubblica e riportato da alcuni siti (Il Post, ad esempio), dal battagliero titolo: In difesa del latino a scuola. Si tratta di un articolo scritto in risposta all’accorata lettera di un padre disperato per l’amore di suo figlio verso una lingua inutile e “morta come la nostra classe politica”: il latino. Quella materia di cui - ahimé - ero a mia volta innamorata quando ero sui banchi di scuola. E non solo perché le traduzioni per me erano come parole crociate - un gioco di incastri, di trasposizioni di stati d’animo da collocare nel giusto modo e al giusto posto - ma perché è grazie al mondo latino (e a quello greco, non dimentichiamolo) che siamo quel che siamo. All’autore di quella lettera basterebbe darsi un’occhiata attorno per vedere quanto poco morto sia quel mondo. Ed è sufficiente che apra bocca - o scriva, che è lo stesso - per concretizzare la vitalità di quella lingua, che è sempre lì, si è solo trasformata.

Pur comprendendo la preoccupazione di un genitore per le sorti del figlio, condivido in pieno un semplice assunto di Bartezzaghi che spiazza in un lampo tutti i supporters di questa o quella materia all’interno dei programmi scolastici:

Ma quello che rende volgare (in senso tecnico) la contrapposta opinione del padre [...] è proprio la concezione delle materie scolastiche come strumenti utilitari, un'attrezzeria tecnica che a scuola ci viene consegnata perché «ci servirà» nella vita. [...] L'idea di quantificarne l'utilità è gemella all'idea di depurare i bilanci pubblici dagli investimenti per la cultura e dal sostegno a tutte quelle attività che l'economo considera improduttive e «senza ritorno». [...]

Un giorno un commissario leggerà i programmi scolastici con un paio di affilate forbici: quella sera a essere fatto a coriandoli non sarà il solo latino. La storia, non è forse "morta" per sua stessa definizione? E la filosofia? E a cosa serve la matematica, a un futuro avvocato o ortopedico? A cosa servono le lezioni di inglese, quando si sa che l'inglese lo si impara solo sul posto? La verità è che la scuola è utile né inutile: è a-utile[...].

Continua a leggere
Commenti recenti
Enrica Antonini
Un'ingenua istruita e saggia, aggiungo io. Un bellissimo post, complimenti, molto appassionato. Concordo con ogni parola ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 17:38
Veronica Adriani
Ti ringrazio, sono felice di non essere l'unica a pensarla così ... Leggi tutto
Sabato, 23 Marzo 2013 17:46
  1234 Visite
  2 Commenti