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La fine di un'era

In questi giorni ho assistito a quella che definirei "la fine di un'era" la quale mi ha portato a molteplici riflessioni sull'amore e più in generale sulla vita. Dopo ben dieci anni di convivenza mia sorella e il suo ragazzo, che affettuosamente ho sempre chiamato Cognato, pur non essendo sposato, si sono lasciati. 

"Tutto normale" si potrebbe dire, innamorarsi e lasciarsi sono cose che rientrano nella "normalità" della nostra vita, eppure qualcosa è cambiato.
E' cambiato il mio modo di vedere le cose, di non disperarsi di fronte ad un vuoto che la sua assenza lascerà nella vita della mia famiglia. Mio cognato ha vissuto per dieci lunghi e bellissimi anni con noi, nello stesso tetto, con mia sorella frequentavamo gli stessi bar, gli stessi luoghi, le stesse persone e gli stessi amici. Mentre nel paese i ragazzi e le ragazze si innamoravano e si lasciavano, mia sorella e mio cognato resistevano. Erano divenuti il "faro" per tutti coloro che speravano nell'amore, e per chi non ci credeva o non ci ha mai creduto, guardandoli, non poteva fare a meno di ricredersi.

Eppure persino loro, di fronte alla marea della vita, si sono lasciati.

E' stato un duro colpo per tutti quanti, amici, parenti e conoscenti, oltre naturalmente ai diretti interessati. E' stato un pò come assistere alla fine di un'era, una di quelle che non credevi finisse mai e quando capita lascia un vuoto dentro, enorme, a chiunque l'avesse anche solo intravista o sfiorata.

Eppure qualcosa è cambiato in me, ed è la consapevolezza che in realtà, per quanto possa essere triste assistere alla fine di un'era, la fine di una cosa è sempre l'inizio di una nuova.

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Alessio Martorelli
Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:23
federica lucantoni
delle volte ci appassioniamo a dei modelli e quando cadono, è ben difficile farsene una ragione. credo che il modo migliore sia pe... Leggi tutto
Venerdì, 22 Febbraio 2013 15:43
Alessio Rischia
Esatto fede, hai centrato il punto!
Venerdì, 22 Febbraio 2013 17:37
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...solo la retorica è rimasta la stessa!

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In questo clima di fortissimo fermento pre-elettorale, mi ritorna in mente come mai la canzone di Caparezza Il secondo me. Non sono una fan di questo artista ma ho sempre ritenuto il testo di questa sua canzone assolutamente geniale. Un evergreen. La condivido qui. E, ovviamente, nei contenuti.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori, ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori. Inglesi, professori che non imparano altra lingua, inglesi, non dovranno mai cambiare moneta, inglesi, guideranno sempre dal lato sbagliato, per questo chi va a Londra so che torna un po' cambiato, i neri giocano bene a pallacanestro, hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande, i bianchi su tavoli verdi li trovi ridotti in mutande, ogni bianco invidia il pisello grande. Dicono che gli arabi scrivono al contrario, Mohammed ha detto che io scrivo al contrario, dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario e se non sei daccordo mi dispiace per te. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Le camicie rosse ricucirono il paese, le camicie nere lo portarono alla guerra, le camicie verdi vi si son pulite il culo, gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati, quando c'era lui i treni partivano in orario, quando c'era lui ci deportavano in orario, quando c'era lui non c'eravamo noi, che se c'eravamo noi saremmo stati impallinati, allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, votami e vedrai, che non ti farai male, votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale. Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta. Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta. Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta. Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile. (x2) Calciatori miliardari che rincorrono un pallone, musicisti miliardari che rincorrono il successo, industriali miliardari che rincorrono la gnocca, col superenalotto faccio il botto, mi tocca, non sono sposato, diciamo che convivo, non sono disoccupato, diciamo che sto studiando, non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio, diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di ca**ate, non guardare Devilman diventi violento, non leggere Spiderman, diventi violento, non ascoltare Method Man, diventi violento, figurati cos'è restare un giorno in parlamento, i politici no no non sono più quelli di una volta, le donne no no non sono più quelle di una volta, io no no non sono più quello di una volta, solo la retorica è rimasta la stessa. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x4)

)

 

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Alessio Martorelli
concordo, è una bellissima canzone!
Giovedì, 21 Febbraio 2013 17:39
Giulia
Amo Caparezza e questa è una tra le più belle delle sue canzoni.. E mooooolto attuale !
Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:06
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A testa alta, ma con le terga strette

Come al solito non si smentiscono mai. Parlo del neonato movimento di Giorgia Meloni e Guido Crossetto, Fratelli d'Italia. Due dei loro candidati alla regione Veneto, Pedrina e Zanon, avrebbero pubblicato un video, poi fatto sparire, in cui  scimmiottano parodisticamente i due gay che a Sanremo avevano lanciato il loro appello. 

"Vota con la testa, non con il culo." Era uno degli ultimi cartelli in questo video omofobo. A stupirmi non è tanto questa risaputa opinione che tra l'altro è condivisa bipartisan dal mondo politico, ipocriti più, ipocriti meno. A stupirmi è l'ingenuità politica dei capo partito.

 Meloni e Crossetto lamentano un disinteresse generale delle loro proposte, e un accanimento mirato su questo exploit razzista. Il loro partito è di recente formazione, e, a parte Ingroia che vive della scia di successo dovuta alla sua storia mediatica, neanche Grillo, che è dal 2009 che promuove il movimento, ha avuto in così poco tempo un'importanza politica. E l'ultima cosa che una persona sensata farebbe è screditarsi  pensando di fare la spiritosa e riscuotendo consensi; in una corsa alle elezioni che, come sempre i fatti ce lo diranno dopo, porta avanti i diritti delle coppie di fatto. Sia a destra che a sinistra.

Avrebbero dovuto cacciare quei due gran burloni che hanno definitivamente escluso una possibile importanza del partito a livello nazionale, e non replicare con un video grottesco dove si autocommiserano. Pensino piuttosto a condannare fermamente questi atti di  inciviltà e sopratutto di insubordinazione. Altrimenti a cosa serve  formare un partito se tutti suoi membri la pensano in maniera tanto diversa? Chiedetelo anche al PD, magari una volta tanto vi risponde.

Ma la verità è dei fessi. E infatti portano un pensiero condiviso da molti, fuori e dentro il mondo politico, dato che i nostri amati deputati e senatori vengono dal popolo. Anche se spesso e volentieri se lo dimenticano. La vedo veramente dura che chi salga al potere abbia tra i primi pensieri quello di istruire la legge per i matrimoni omosessuali. In generale la gente è sempre affamata di diritti, non di doveri.

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Una scritta (d'amore) è per sempre





Avete presente quelle serate in cui uscite con gli amici e andate a un locale, bar, pub, ristorante dove bevete un po' (troppo) e poi siete costretti (visto le numerose birre) ad andare in bagno?

 Come avrete capito, io mi ci sono trovato spesso in questa situazione e spesso (come penso capiti a volte anche a voi) mi succede, mentre elimino le candide bollicine della forte Tennent's o della corposa San Bernardus, che mi "chiuda" in qualche pensiero contorto. Ed è quello che mi è successo l'altra sera.
Mentre "digerivo" una buona dose di birra nel bagno di un tranquillo locale storico di Roma, il mio sguardo era rimasto attratto dalle numerose scritte d'amore incise sui muri del bagno dove mi trovavo. Erano talmente tante, contorte e sovrapposte che non so perchè ho voluto cercare di decifrarle.
Ti ci sei "chiuso", direte voi.
Sì, mi ci sono "chiuso". Ma leggendo le scritte mi sono reso conto che stranamente più della metà erano d'amore  (se non d'amore, stranamente non c'erano annunci erotici).
"Io e te un unico amore"; "Luana quanto sei bona!"; "Marta mi manchi".
Date con anniversari o ricorrenze.
Così colto da un turbine di pensieri quella sera ho pensato a quante volte noi tutti (io per primo) abbiamo scritto da qualche parte nel mondo, in un posto accessibile o no, famoso o no, in maniera indelebile o no, qualche frase d'amore del genere.
Fermatevi un secondo e pensate a quante scritte ci sono nel mondo che rappresenti un amore, un sentimento.


Nei bagni di un locale (per i meno romantici), sul tronco di un albero ( per i più romantici, per fortuna!), sul muro accanto al portone di casa vostra, sull'asfalto, nelle scuole, sui ponti, sui davanzali di marmo di Roma, nei lucchetti di Ponte Milvio, sui tavoli da pic nic nei parchi e chi più ne ha più ne metta!
Ne siamo circondati. Assediati da amore e sentimenti e non ce ne rendiamo conto.


Ma la domanda che mi sono posto è stata: quante di queste frasi, scritte, dediche hanno ancora significato oggi? Quanti amori scritti sui muri ancora oggi esistono?
Credo che la risposta sia la stessa alla domanda (difficilissima): l'amore è per sempre?
Non esiste una risposta univoca e certa. E non vorrei dilungarmi troppo su questo argomento perchè si potrebbe parlarne per ora. Ma vorrei sottolineare il fatto che mentre si assiste al giorno d'oggi tra noi giovani in una minore credenza e investimento nell'amore e nei sentimenti, credo che faccia bene ogni tanto fermarsi a vedere queste scritte (d'amore) che ci circondano, chiedersi da dove e come siano nate, se quell'amore sia "sopravvissuto" e interrogarci se per noi esista quell'amore per sempre.
Io credo che i sentimenti (e l'amore) possano durare per sempre.
E se poi c'è qualcuno/a che ci fa smettere di crederci, basta guardare quelle scritte intorno a noi, di cui anche noi siamo autori, e pensare:
l'amore verso una persona non sarà per sempre,
ma almeno una scritta d'amore lo è.

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Quaranta Jamila
Mi piace il tuo post Isaia! Solo su un aspetto non mi trovi d'accordo: non ritengo che per credere ancora in un amore "imperituro"... Leggi tutto
Giovedì, 21 Febbraio 2013 16:23
Isaia Valiante
Grazie per l'apprezzamento! Sono in parte d'accordo con te con l'esagerazione e l'imbrattamento esagerato di muri e altro. Infatti... Leggi tutto
Venerdì, 22 Febbraio 2013 01:44
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Piaga sociale del giorno

Un male che attanaglia l’umanità da decenni.
Un nemico che tutti dobbiamo affrontare a qualunque età, dall’infanzia alla vecchiaia.
Una causa di disagio per tutti, di sfottò, di prese in giro, di vergogna, di imbarazzo.
Una piaga sociale da debellare, da rendere illegale, da limitare.
Un problema da risolvere affinché per tutti noi cominci un’età prospera di serenità e gioia.

LA FOTOTESSERA.

Se poi sei autolesionista al punto da andare a farti la fototessera di mattina, d’inverno, sveglia da circa 30/35 minuti, alle macchinette della metro… Il momento in cui sposterai la tendina per uscire, coinciderà con l’inizio dello scherno pubblico. E giustificato.

Naturalmente è il mio caso.

Io parlo chiaro. Alle prossime elezioni voterò il primo che abolirà le fototessere.

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Io...boh!

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Stasera, non avendo riflessioni interessanti da proporvi, vi racconto lo stupor mundis da cui sono stata colta ieri. Così pour parler.

Ero in uno studio medico per ritirare un referto e, mentre aspettavo in fila il mio turno, una signora davanti a me chiede alla signorina dell'accettazione se la struttura è provvista di un cardiologo. La signorina risponde sorridente di sì e le scrive su un foglietto il nome del dottore. Poi continua a raccontare gli affaracci suoi ad un'amica al telefono. La signora, a questo punto, commette il fatidico errore di chiederle se è un buon cardiologo. Domanda, questa, alla quale Miss 'quanto-ci-piace-chiacchierare' risponde seccata e con una certa saccenza. Rullo di tamburi. Pronti?? Dicevo, risponde:"Ma certo! E' bravissimo! Pensi che oltre ad essere cardiologo è anche medico di base!".

 MA VA?????? Sul serio??? E io che pensavo che di base tutti i medici fossero 'medici di base' e poi successivamente cardiologi, pediatri, psichiatri, dentisti e via dicendo a seconda delle specializzazioni. Che sciocca! Mah...Io...Io...Boh!!!

 

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I più uguali

Leggendo qua e là tra i post di Facebook mi imbatto in questa notizia, condivisa da un mio amico evangelista:

http://m.newsbusters.org/blogs/noel-sheppard/2013/02/15/nbc-news-reporter-stops-returning-carnival-cruise-passenger-quoting-b

Una nave in difficoltà riesce ad attraccare dopo numerose peripezie. I passeggeri sono scossi, ma alcuni di loro hanno dimostrato una buona dose di coraggio restando calmi.
Una situazione del genere, tanto cara ai mass media, non sfugge all'inviato della NBC. In men che non si dica, si prepara a intervistare suddetti passeggeri con le classiche domande di rito. Una di queste sfocia però in qualcosa di imprevisto dalla tv liberale americana.

POTTER: You're not about to go back?
JENKINS: No, but one thing I do want to say that really made a huge difference in my time versus some other people’s time is we knew where hope was. We knew the Lord was in complete control of the situation. Our verse for the trip was Joshua 1:9 which is…

La reazione dell'intervistatore è spropositata, arriva addirittura a rimuovere il microfono di bocca, congedando il tutto con la più classica delle docce fredde e la più eloquente delle espressioni morte verso la telecamera. Come se Dio fosse una parola tabù, al pari di "n**ro" e "fr**io".

POTTER: Enjoy your trip home to Houston and enjoy that first warm shower and that warm meal.

Ovvio che il caso sopraccitato è un esempio americano. Molti di voi potrebbero pensare più alla distanza culturale tra la nostra e quella degli Stati Uniti. Analizzando l'episodio, purtroppo, ci rendiamo conto di quanto universale sia il disprezzo verso qualsiasi forma di pensiero, il più delle volte perpetrata dagli stessi promotori della libertà e dei diritti civili.

Non sono contro le avanguardie. Col tempo esse avanzano, sono nuove frange che superano vecchie concezioni. Un tempo si credeva in un unico Dio, ma all'epoca esisteva anche l'ideale di una sola popolazione. Col progredire del tempo e dei mezzi di comunicazione, si scopre che esistono tante versioni di "dio". Per qualcuno, esiste la comodità di non credere e di non teorizzare, confidando nella capacità (supposta) di superare gli sbagli umani, innata nell'uomo stesso. Nessuna di queste, a onor del vero, è sbagliata, perché partono da un assurto che, nel loro campo, le rende convincenti.
Così sono le avanguardie: partono da una cognizione per poi diffondersi, si ramificano lungo le venature del terreno arso e lo irrorano. Il rinvigorimento del pensiero e della filosofia è un elemento necessario per la crescita umana. Eppure quell'acqua, come l'acqua di tutti i fiumi che attraversano il nostro pianeta, ha origine da un'unica fonte, la quale a sua volta è figlia di un ciclo naturale che prevede un rinnovarsi dell'acqua che essa dona.

Come ho già detto, non sono contro le avanguardie. Sono contro l'assoluto che si pongono di essere: eterne, superiori, inconfutabili nel tempo. Soprattutto, nuove. E, in quanto tali, meritevoli di più rispetto.
Tutti sono capaci di citare la celebre frase dalla Fattoria degli Animali di G. Orwell: "tutti gli animali sono uguali, ma esistono animali più uguali degli altri". Tutti sono capaci di inserirla in un contesto dove tale significato è applicato. La si può dire, per esempio, di fronte alla corruzione imperante, alla politica dell'autoprivilegio, all'abuso di posizione dominante, al becero nepotismo e all'arrivismo. In pochi, però, riescono ad accettare l'universalità di un concetto: quella stessa frase può essere applicata al contrario.
Non c'è nulla di male nella rivendicazione di una dimensione laica dello Stato, così come è auspicabile una revisione civile dei diritti. L'attenzione dev'essere posta alla tutela delle vecchie e delle nuove frontiere, non a discapito l'uno dell'altra. Il paradosso è che, col tempo, le avanguardie dimentichino che la stessa sorte revisionista possa toccare a loro proprio dagli stessi figli che faranno crescere nel loro ambiente.
L'uomo è un animale insaziabile e mai soddisfatto, è un essere che prova emozioni costanti che lo portano in continua fuga dal logorio. Per quanto l'acqua sia cristallina, esisterà sempre quel fascino indiscreto della novità nei confronti del vecchio, come se possedesse un gusto nuovo nella pallida identicità. Non dimentichiamoci di quale concezione siamo figli e lavoriamo affinché entrambi i mondi possano essere accettati col più piccolo dei rumori, nel grande circolo dell'acqua della vita.

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Vie de jeune prof #1

Occhiolino
Risatona
Fico
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Come avevo cominciato il mio primo post (http://www.universitor.it/blog/entry/ah-che-ricordi.html)? Lamentandomi, a ragion veduta, di non avere capacità 'intitolative' (e dopo aver inventato e scritto questa parola sono certa che dubiterete anche delle mie conoscenze della lingua italiana, ma siate clementi!). Tuttavia per la rubrica che ha appena visto la luce non ho avuto dubbi ("E meno male!" mi viene da pensare, visto che sarà un appuntamento abbastanza fisso nel blog). 

Avevo promesso che vi avrei raccontato della mia avventura e sono certa che non stavate nella pelle!  

Sveliamo la verità: da 'qualche' mese abito in Francia dove sto lavorando come assistente di lingua italiana in due licei e per riassumere il mio entusiasmo non posso fare altro che smettere di scrivere per un attimo... salire in piedi sulla scrivania... fare un balletto e tornare a scrivere (non l'ho fatto veramente - ho una dignità! Ma ammetto di aver esitato...). No davvero, 'da grande' vorrei insegnare quindi potete immaginare quanto questa esperienza conti per me, vivo su una nuvoletta rosa in Francia...

[Potrebbe tornare utile qualche nozione basica sul sistema scolastico dell'obbligo francese: ci sono cinque anni di scuola elementare (école primaire), quattro di scuola media (collège) e tre anni di liceo (lycée). Fate un po' il conteggio...? Eh sì, finiscono un anno prima di noi - quelle chance!
A partire dalla scuola media i francesi fanno il 'conto alla rovescia' per le classi: sixième, cinquième, quatrième, troisième e poi comincia il liceo: seconde, première e terminale quindi i miei alunni di seconde hanno 15-16 anni, quelli di première 16-17 e quelli di terminale 17-18 - così potrete farvi un'idea delle facce (da schiaffi! ) con cui ho a che fare!]

Ma vogliamo veramente cominciare, andando al sodo? Voglio farvi fare qualche sorriso con gli episodi più simpatici che mi capitano, tra una erre moscia e l'altra (desclaimer : non ci sarà nulla di culturale legato all'insegnamento in questo post, perché ho deciso di cominciare con qualcosa di accattivante, se no col cavolo che continuate a leggermi! Che stratega del marketing, eh!?).


Oggi, 19 febbraio:

Durante la lezione con la mia seconde preferita, un'alunna mi dice: "Nicole, posso dirle una cosa?"
Io: "Certo, dimmi pure."
Lei: "Parla troooppo bene francese!"
Io: "Grazie, sei molto gentile!"

Dopo qualche minuto... "Posso dirle un'altra cosa?"
Io: "Sì, dimmi."
Lei: "Sei davvero molto molto bella!"
Io: "Grazie, che carina!" 
Lei: "E' vero, lo pensiamo tutti! Ma i maschi non avevano il coraggio di dirlo!"
 

Di seguito la versione francese originale:

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Tutti lì a misurarsi il Grillo!

Tutti lì a misurarsi il Grillo!

Premesso che questo articolo non vada a favore di Grillo o del Movimento 5 stelle, è una semplice riflessione del fenomeno, dei pregi e difetti del Movimento e di come sta cambiando, finalmente direi, la politica nel nostro paese. Inanzitutto bisogna ricordarsi di una cosa non poco importante, il Movimento a soli tre anni dalla sua fondazione, avvenuta il 4 ottobre 2009, si appresta a configurarsi come il terzo, se non il secondo, "partito" d'Italia (d'ora in poi lo definiremo "partito" solo per facilità di linguaggio). Da cosa è dipeso questo enorme successo, se è davvero un movimento populista e demagogo e quali sono i problemi di democrazia interna al partito, sono i punti che vorrei sviscerare per benino. Per primo, il successo del M5S non è dovuto esclusivamente alla mancanza di credibilità ed alla progressiva perdita delle ideologie politiche da parte dei partiti tradizionali, oltre che ad una incompetenza politica (mi riferisco a Bersani, l'eterno indeciso, ed una sinistra sempre troppo attendista) ma anche e soprattutto all'attivismo politico sul territorio ed all'intraprendenza dei cosìdetti "grillini". Difatto, mentre gli altri leader politici si esibiscono tutti i gorni in straordinari balletti e voli pindarici, da un canale all'altro, seduti comodamente su una poltrona di un Talk show televisivo, Grillo con il suo camper, "Dall' Alpe a Sicilia" riempie le piazze di mezza Italia. Ovviamente non si trattano solamente di futuri o possibili elettori, molti sono curiosi che comunque hanno voglia di scendere in piazza e partecipare. Sì, è proprio questo il grande potere di Grillo e del M5S, la partecipazione, sia positiva che negativa, sia nelle piazze che nel web. Il fenomeno Grillo in soli tre anni di attività politica ha smosso e sconquassato gli animi, ha fatto riaffacciare migliaia di persone alla politica, ma soprattutto, ha dato dinamismo ad una politica completamente statica da oltre vent'anni! - "Erano quindici anni che non andavo a votare, quest'anno ci andrò" - cittadino in piazza durante un comizio di Beppe. Naturalmente non è tutto rosa e fiori da quelle parti, basti pensare alla recente attività del neosindaco Pizzarotti di Parma, il quale, dopo una campagna elettorale alli'insegna della battaglia anti-inceneritore, si è dovuto scontrare con la realtà, non riuscendo a sequestrare il suddetto inceneritore, a monte di una penale troppo alta per un comune estremamente indebitato come Parma, ha dovuto ripiegare a politiche di austerità di Montiana fattura. -"E' bello sentire la voce della verità, il grillo, ma tra quello che dice oggi e quello che farà domani..."- donna intervistata durante un comizio. Ma è davvero un "partito" populista? Grillo è davvero un demagogo? Per capire meglio cosa volessero dire questi due termini, estremamente abusati da tutti i leader politici, sono andato a ricercarli sull'enciclopedia Treccani. Demagogia: "La pratica politica tendente ad ottenere il consenso delle masse, lusingando le loro aspirazioni, soprattutto economiche, con promesse difficilmente realizzabili". Non so per quale motivo, ma leggendo questa definizione mi è venuto subito in mente un uomo, ma non è Grillo il quale, più volte durante i suoi comizi ha sottolineato di non essere in grado di rispettare le enormi aspettative createsi intorno al Movimento, no, mi viene in mente qualcun'altro che ha recentemente promesso quattro milioni di posti di lavoro, praticamente ci saranno più posti di lavoro che disoccupati, che promise il ponte sullo stretto e la fine dei lavori sulla Salerno-ReggioCalabria. Insomma, i demagoghi in Italia sono altri, non certamente Grillo. Populismo: "Tali movimenti presentano alcuni tratti comuni, rappresentazione idealizzata del popolo [...] in contrapposizione con i difetti e la corruzione delle èlite. [...] Svaluta procedure della democrazia rappresentativa, privilegiando modalità di tipo plebiscitario [...] e di nuovi leader carismatici [...]. Questa definizione si accosta decisamente di più alla figura del comico e del suo movimento. Per l'esperienza di quest'ultimi vent'anni io tenderei a non fidarmi ai personalismi dei "leader carismatici", tuttavia così come Grillo abbiamo Vendola, oltre che al già citato Berlusconi (come se non si fosse capito più sopra). In effetti ho deciso di non fidarmi di nessun ottimo oratore, in quanto molto spesso tende a catalizzare il potere nella propria persona. In questo il PD è quindi sicuramente avvantaggiato, Bersani non è assolutamente paragonabile, sotto questo aspetto, agli altri leader, in più dietro alla macchina PD vi sono migliaia e migliaia di militanti di tutte le età. Però vi sono due aspetti nel M5S che ai molti sembra sfuggire, Grillo non si candita, più volte si è definito un "megafono" del movimento neonato, un aratro mediante il quale gli attivisti possano seminare le proprie idee e campagne. In questo senso, tutto ciò che dice Grillo, in maniera provocatoria e spesso anche violenta, sono idee ed opinioni di un cittadino come tanti, non di un politico. Se Grillo dice di voler chiudere La7 è certamente sbagliato, ma rimane un opinione di un comico, se lo dice Berlusconi di voler chiudere un canale, lì mi spavento, perchè di solito ci riesce (cacciata di Montanelli, Biagi, Santoro, Luzzatti). Il secondo aspetto è la distinzione netta tra comunicazione e contenuti. Populista è infatti la comunicazione, lo stile il linguaggio del grillo parlante, non certo i contenuti, anzi, Beppe è persino troppo pretenzioso rispetto alla partecipazione dei cittadini alla vita politica. Più volte Grillo ha detto di non volere il voto di un cittadino che "delega al movimento e resta a guardare", egli vuole la piena partecipazione, non solo via web ma anche sul territorio, nelle piazze per la raccolta firme ed altre iniziative. Da qui si apre il "clamoroso" problema della democrazia del M5S. Su Facebook ultimamente, sono circolate le foto dei manifesti elettorali del Movimento e del partito Nazista, devo dire che le somiglianze sono molte e davvero inquietanti, ma fortunatamente il movimento è ben tutt'altra cosa. Tra i suoi pregi vi è sicuramente l'essere riusciti a convogliare forze negative e di protesta in un movimento che è lungi dall'essere L'alba d'orata greca o l'estrema destra di Le Penn, anzi, direi che ha evitato la diffusione di questi nazionalismi nostalgici. Bisogna dire che Grillo non è esente da cazzate, ne dice anche lui e tante, molte delle quali sono battute mal riuscite. Ricordo le proteste degli antifascisti durante un suo comizio ai quali ribadì la morte di queste ideologie, rispondendo inoltre con un secco: "non mi compete essere antifascista", strano io ho sempre pensato che ci competesse. Comunque è anche vero che di norma i giornali, politicizzati, le cazzate di Beppe le mettono ben in risalto, Grillo sui giornali o telegiornali ci finisce solo quando dice una cazzata, mentre non commentano il fatto che sia stato l'unico ad andare dai minatori del Sulcis, ad aver dato voce ai No Tav, insomma a scendere in strada e parlare con la gente, una cosa che la nostra politica sembra aver perso preferendo i salotti Tv. Il caso della democrazia interna del movimento si aprì con l'espulsione di Giovanni Favia dal movimento, mediante il blog di Grillo. Premettendo che non è per nulla simpatico e giusto espellere una persona da un partito con due righe su un post, è anche vero che tale espulsione è giustificata dal fatto che il movimento ha il suo statuto e le sue regole, se si contravvengono si rischia l'espulsione, così come in ogni altro partito. Inoltre sentire critiche sulla democrazia interna del movimento da partiti come il PDL fa davvero ridere, anzi, piangere. Vorrei far presente inoltre due episodi avvenuti recentemente, un contestatore linciato durante la convention del PDL a Milano e un cittadino, sempre a Milano, cacciato da Piazza del Duomo da tre anziani militanti del PD solo per avere una spilletta del M5S sul cappello; forse non è il Movimento 5 stelle ad avere problemi di democrazia interna, forse siamo noi italiani ad averlo. Di pecche il movimento ne ha certamente, a cominciare da un programma politico piuttosto scarno ad una gerarchizzazione che vede Grillo e Casaleggio i "gestori" del tutto, ma ricordiamoci che ha solo tre anni di vita, che ha fatto successo troppo velocemente ritrovandosi dall'essere un partito a livello locale a terza, forse seconda forza politica del paese. Eppure in soli tre anni, senza neanche entrare in parlamento, il movimento ha già cambiato la politica nel nostro paese, una politica in totale stagnazione, dalle primarie e parlamentarie del PD, al via libera alle liste pulite, tutte proposte che Grillo faceva molto tempo prima della fondazione del M5S e che solo oggi i partiti accolgono, forse per paura. In sostanza oggi i partiti fanno a gara per "rinnovarsi", trovare nuove alleanze, alcune molto improbabili altre storiche, saltano da un canale all'altro delle televisioni e fanno promesse spesso fantascientifiche, insomma, per le elezioni 2013, tutti  lì a misurarsi il grillo!

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*MINI RACCONTO* Fumi troppo

La porta a vetri era leggermente socchiusa e faceva entrare la brezza gelida delle notti invernali in riviera.

Lei si rigira nel letto, rabbrividendo. Si avvolge un po’ di più nelle coperte, ma non si sveglia.

Lui, invece, è fuori, sul terrazzino, appoggiato alla ringhiera. In verità si direbbe che c’è solo una sigaretta accesa, danzante, a mezz’aria. E una scomposta nube di fumo che lo avvolge.

Un colpo di tosse di quelli catarrosi, quasi rantolanti.

Maledizione! Si è svegliata sicuramente...

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