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L'agricoltore e l'amicizia oltreoceano.

E' passato molto tempo dal mio ultimo post e ancora non so perchè ho (ingiustamente) trascurato il mio blog.

Però oggi mi sento un po' nostalgico del passato e quindi anche del mio blog (che dovrebbe far parte del mio presente però!). Proprio oggi sono esattamente 9 mesi che ho iniziato il mio viaggio tra due continenti che mi ha portato a vivere 4 mesi in Cambogia per uno stage, scoprire un mondo nuovo e una nuova cultura come quella asiatica, scontrarsi con una  realtà completamente diversa a quella a cui noi siamo abituati, fare una esperienza lavorativa unica nel suo genere, vedere posti magici come Angkor Wat, arrivare fino in Thailandia, tornare in Italia solo per 20 giorni (e rompersi il polso giocando a calcetto) e ripartire di nuovo destinazione Buenos Aires per un intercambio. Qui già vivo da 4 mesi e in meno di un mese si torna a Roma. Un'altra esperienza fantastica, una nuova cultura, un nuovo continente da scoprire, tanta gente da conoscere e da "vivere" (e tanta fiesta ovviamente).
 
Sull'Argentina, la sua cultura e la mia esperienza (e avventure) in Buenos Aires è già pronto un (lungo, lunghissimo) post al mio ritorno a Roma.
Però oggi come ho già detto, data la coincidenza con la data della mia partenza per la Cambogia, mi sento nostalgico (nonostante sia un instancabile viaggiatore) di Roma, della mia famiglia e soprattutto dei miei amici. Qui a Buenos Aires sto conoscendo tantissime persone, così come già fatto in Cambogia e un anno prima a Madrid. Chi mi conosce bene sa quanto mi piaccia conoscere gente nuova, stringere amicizia, organizzare uscite anche con persone conosciute da pochissimo. Sarà lo spirito Erasmus, sarà lo spirito che "la felicità è reale sono quando è condivisa", sarà che mi piace stare con la gente e passare momenti divertenti con conoscenze vecchie e nuove, sarà lo "spirito di vita di Isaia" non lo so; fatto sta che nonostante questa mia "predisposizione" verso l'esterno, inteso come andare a vivere fuori, conoscere nuove persone, non mi dimentico dei miei amici, quelli veri, quelli di vecchia o recente data.
 
Nonostante la mia lontananza fisica di questi due ultimi anni, considerando anche che l'anno scorso ho vissuto 10 mesi a Madrid e quindi a Roma ci sono stato solo per altri 6 mesi, non ho mai dimenticato questi miei amici. Loro che leggono sanno a chi mi riferisco. Ho sempre voluto far sentire la mia "presenza" in qualche modo, così come loro l'hanno fatto con me nei modi più diversi e personali ma che io ho sempre apprezzato.
E visto che la data del mio ritorno si avvicina e nonostante sia bellissimo fare nuove amicizie e conoscenze per il mondo, è ancora più bello sapere che a Roma (o in altri posti del mondo) ci sono dei punti di riferimento che ci saranno sempre per te. Che saranno pronti a dirti con felicità  "Bentornato finalmente!" ma con lo stesso sorriso "Riparti di nuovo??? Bravo continua così. Ti aspettiamo presto!".
Per questo per me l'amicizia è un tesoro raro che custodisco con molta cura ed attenzione.
 
Come dice un aneddoto cinese:
"Un grande agricoltore, che già possiede con successo tante piante, non è solo quello che cerca con la giusta intraprendenza di aumentare il numero delle sue piante, lanciando il maggior numero di semi il più lontano possibile nella speranza di avere sempre più piante e chissà frutti più buoni, ma è quello che mentre si impegna a farlo non si dimentica delle vecchie piante, ricche e produttive, che ha già da tempo alle sue spalle e gli permettono di essere l'agricoltore di successo che è."
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