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"110 e lode? no grazie": il dibattito prosegue qui
- Alessandra Loda
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Fisica Generale
Analisi
continuerò la lista man mano che andremo avanti e li incontreremo se vuoi, ma dubito che si fermino qui
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Per quello che mi riguarda esistono corsi mnemonici (Lettere, Giurisprudenza, Medicina, ecc) e corsi scientifici (Ingegneria, Matematica, Fisica, ecc.).
Va da se che per i primi e per i secondi c'è un naturale bilanciamento delle due qualità che si ripecchia negli allievi.
Possiamo stare qui a fare a chi ce l'ha più lungo, ma abbiamo tutti bisogno di entrambi. Io voglio che mio figlio conosca la storia dei popoli che ci hanno preceduto e la loro cultura. Voglio essere difeso da un buon avvocato e affido la mia vita ai medici.
Nello stesso tempo mi impegno per migliorare la vita dei miei simili cercando innovazione tecnologica, progredendo nelle scienze fisiche e matematiche.
Tuttavia, mi dispiace dirlo (infatti lo scrivo) vorrei che fosse dato il giusto peso alle cose che non si confonda una laurea in Ingegneria con una in Tecnico di radiologia.
Non si può nemmeno dire che non c'è bisogno degli ingegneri, sarebbe ipocrita oltre che di cattivo gusto. Potrei dire lo stesso di un filosofo ed avere più chance di essere ascoltato.
E basta con i luoghi comuni. L'ingegnere non è uno sfigato. È uno stereotipo.
Ripeto perchè sia chiaro: se c'è una differenza tra (veri) corsi di studi, quella è nelle diverse qualità richieste.
Io per esempio non ricordo che ho fatto ieri, figuriamoci se devo imparare le varie sfumature di una legge o le diverse tipologie di tessuto biologico. Ma rispetto chi lo sa fare. Pretendo lo stesso.
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- Alessandra Clotilde
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Ingegnere Informatico.
Per quello che mi riguarda esistono corsi mnemonici (Lettere, Giurisprudenza, Medicina, ecc) e corsi scientifici (Ingegneria, Matematica, Fisica, ecc.).
Va da se che per i primi e per i secondi c'è un naturale bilanciamento delle due qualità che si ripecchia negli allievi.
Possiamo stare qui a fare a chi ce l'ha più lungo, ma abbiamo tutti bisogno di entrambi. Io voglio che mio figlio conosca la storia dei popoli che ci hanno preceduto e la loro cultura. Voglio essere difeso da un buon avvocato e affido la mia vita ai medici.
Nello stesso tempo mi impegno per migliorare la vita dei miei simili cercando innovazione tecnologica, progredendo nelle scienze fisiche e matematiche.
Tuttavia, mi dispiace dirlo (infatti lo scrivo) vorrei che fosse dato il giusto peso alle cose che non si confonda una laurea in Ingegneria con una in Tecnico di radiologia.
Non si può nemmeno dire che non c'è bisogno degli ingegneri, sarebbe ipocrita oltre che di cattivo gusto. Potrei dire lo stesso di un filosofo ed avere più chance di essere ascoltato.
E basta con i luoghi comuni. L'ingegnere non è uno sfigato. È uno stereotipo.
Ripeto perchè sia chiaro: se c'è una differenza tra (veri) corsi di studi, quella è nelle diverse qualità richieste.
Io per esempio non ricordo che ho fatto ieri, figuriamoci se devo imparare le varie sfumature di una legge o le diverse tipologie di tessuto biologico. Ma rispetto chi lo sa fare. Pretendo lo stesso.
Ehm.. ma hai studiato ingegneria?
Non ricordi quello che hai fatto ieri.... ma allora sei sei cosi sprovvisto di memoria come ha iafttoa ricordare le montagne di teoremi dimostrazioni leggi e lemmi che servono in ogni esame di ingegneria??
Se sei davvero un ingegnere sai che la memoria è indispansabile tanto a noi quanto ai letterati.
Solo che a noi non basta quella..
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- Valentina Suggi Liverani
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Complimenti,
si vede il frutto di studi classici, scrivi in modo scorrevole e riesci ad ingarbugliare ad arte un discorso semplicissimo.
La semplicizzazione (non semplicità, perché l'universo dell'alta formazione non è proprio una banalità da disegnino) spesso è utile nel far tornare i conti sulla carta, ma esclude anche l'enorme ampiezza e varietà dei fenomeni. Credo sia per questo che alla fine si finisce per avere 'detto-fatto' begli stabilimenti che funzionano come orologi costruiti senza tener conto degli immensi scompensi economico-politico-sociali-culturali relativi al contesto in cui vengono inseriti.
Credo sia per questo che poi viene immancabilmente chiamato un responsabile di ben altra formazione a fare simili valutazioni ed al tecnico ci si appella solo per i calcoli.
Vedi (riferendomi ad un intervento di cui sopra) lo strumento che uso l'ha progettato un ingegnere, la sedia su cui siedo un falegname, ma su un bel pezzo di carta, pur liscio e filigranato, se poi non hai un contenuto da inserirci ci fai ben poco.
Poi il fatto di non riuscire a capire se non una cosa molto specifica che si è memorizzati da bravi artigiani e ritenerla quindi 'ingarbugliata' semplicemente perché complessa non in senso 'lungo' (ovvero studio la funzione1, per poi passare alla due che include la 1, poi la 3 che include la 2 ecc...) ma anche in senso 'ampio' (culturale), rappresenta una ristrettezza che non è un problema mio. Posso provare a farti uno schemino, ma non è facile, infatti anche se l'autocad riesce a disegnare le stanze non è facile poi fargli rappresentare anche dei problemi sociali del quartiere in cui verranno inserite o del background storico in cui si colloca la città. Alcune metafore e concetti tocca capirli al volo oppure andare in biblioteca ed iniziare un lungo percorso di studi...
Alla fine del tuo tema da 30, resta il fatto che a Lettere si prendono 10 crediti con 1 domanda da 3 minuti, ad ingegneria se ne prendono 5 dopo 2 scritti tecnici, 1 orale il piu delle volte sadico, e permettimi di dire che, in ogni caso, ho il sospetto che risolvere equazioni differenziali o elaborare simpatici modelli probabilistici sia piu complicato che ripetere una nozione letta e appiccicata in mente.
Senza dubbio è vero.
C'è però la variabile I, ovvero l'ignoranza della situazione reale che è inclusa nell'insieme ristretto U, ovvero le conoscenze relative alle proprie singole esperienze universitarie e l'indottrinamento ricevuto nel proprio contesto universitario, e che è maggiore di K, ovvero la complessità delle questioni che si stanno trattando, che fa parte dell'insieme R, ovvero quel vasto mondo di cose che l'insieme U non comprende.
Quindi:
I є U; K є R; U є R
I < K
Analizziamo K:
K ≥ ''resta il fatto che a Lettere si prendono 10 crediti con 1 domanda da 3 minuti, ad ingegneria se ne prendono 5 dopo 2 scritti tecnici, 1 orale il piu delle volte sadico''
Vedi, all'interno dell'insieme U, governato dalle leggi della fisica classica, il valore K veniva solitamente approssimato a quanto sopra per
lim K = lim f(I)
Tuttavia recenti teorie han dimostrato che all'insieme R sono applicabili le teorie delle superstringhe.
Secondo tali equazioni matematiche emerge che K è un sistema fisico a N dimensioni dove N è superiore alle dimensioni di U.
Esistono numerose versioni della teoria delle superstringhe applicate all'insieme U, attualmente al varo del professor Segamentalius che ha ricevuto un finanziamento di 20 miliardi di euro per dimostrare come l'applicazione del bosone IIA permetterà tra 10 alla 16° anni di ricerche di utilizzare il plasma delle stelle per mandare in onda 'Amici' sullo schermo del nostro cellulare.
A tali applicazioni vanno quindi prese in considerazione le difficilissime equazioni seguenti dei vari stadi di N, incompatibili con l'insieme U e la sua ristrettezza cognitiva:
N = 1 ''A lettere magari ti danno solo 5 punti di tesi e giusto se hai scoperto una fonte inedita del '400 invece che 11, mediamente te ne danno spesso 3 e visto che 110/30 = 3,67 c'è stata gente con la media del 29 che non ha raggiunto il massimo dei voti''
N=2 ''A lettere non ci sono magheggi e giochi delle tre carte del tipo 'i cinque esami più bassi non fanno media' inoltre fan media per la specialistica pure gli esami della triennale, magari 25 lo prendi facile, ma con quel 25 ti fotti la lode più che con 3 diciotto nelle materie base ingegneristiche''
N=3 ''Superate le materie base ingegneristiche ho visto gente che preparava esami degli ultimi anni - di meccanica e non di gestionale - in 5 giorni di numero, record da storia della fotografia per capirci. Ora la spiegazione data è stata che a ingegneria superati alcuni esami di base bene poi si campa di rendita, ma forse non è vero ed io conosco la reincarnazione di Fermi o di Einstein''
N=4 ''Esiste la grande variabile anti-bosonica del DIPENDE. Ovvero: se a Lettere vai a cacciarti l'esame ridicolo cosa che puoi fare con maggiore elasticità che altrove allora K = f(I) come sopra. Ma ci sono anche docenti molto selettivi, esami per cui devi fare laboratori e scritti e fare di tutta l'erba un fascio significa non che I non arriva ad includere K''
N=5 ''Permane l'incompatibilità di U e R, se R riferito a lettere è un museo in cui entri per interesse e U è pari ad un concorso cui entri per il titolo derivante diviene difficile valutare R obbedendo alle leggi di U. Tuttavia I appartenente a U per simili ragionamenti si approssima a
I = m - b elevato a e (numero naturale) + c l quadro e''
Le N sono virtualmente infinite.
Aggiungo un dato economico, inserendo il concetto di utilità marginale Δu.
Δu (U) ≠ Δu (R)
Δu (U) si applica al mercato del lavoro.
Δu (R) si applica al capitale umano k relativo a formazione e cultura.
Un rivoluzionario ragionamento matematico ha di recente, come per la teoria dei giochi, messo in relazioni ambiti disciplinari diversi, scoprendo come la funzione di utilità marginale di sopra può andare ad applicarsi alla teoria delle superstringe. In particolare il paragone di U e R, in luce di tale legge economica confermerebbe il valore di I calcolato per lo stadio di N = 5.
Spero di essere stato chiaro. Altrimenti ripassa la fisica, la matematica e l'economia, che se non erro sono materie che 'studiate' ad ingegneria gestionale.
Se vuoi ti faccio anche un modellino 3D, ma temo che gli ingegneri meccanici vi sfottano già abbastanza.
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- Valentina Suggi Liverani
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Ovviamente stavo volutamente esagerando.Ehm.. ma hai studiato ingegneria?
Non ricordi quello che hai fatto ieri.... ma allora sei sei cosi sprovvisto di memoria come ha iafttoa ricordare le montagne di teoremi dimostrazioni leggi e lemmi che servono in ogni esame di ingegneria??
Se sei davvero un ingegnere sai che la memoria è indispansabile tanto a noi quanto ai letterati.
Solo che a noi non basta quella..
Credo che impare un intero mauale di Anatomia, Patologia, Istologia, Codice Civile, Codice Penale, ecc vada ben oltre le reali difficoltà che si possono incontrare cercando di ricordare la derivata seconda di una funzione nota o la trasformata di Fourier.
Per quanto ci sia da ricordare l'ingegnere ha sempre il tempo di aprire il manuale e rivederselo, l'avvocato e il medico non credo.
Inoltre credo che tu la stia prendendo troppo sul personale e ti consiglierei di calmarti.
Questo thread comincia ad essere troppo trolleggiante.
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