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"110 e lode? no grazie": il dibattito prosegue qui
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L'argomento non è nuovo sulle pagine di Universitor, molto spesso scoppiano delle vere e proprie risse verbali tra corsi di laurea (lettere vs becot; gestionali vs meccanici; ingegneria vs lettere ecc.), quasi sempre queste discussioni si accendono di astio senza portare a niente, qualche volta si sviluppano conversazioni interessanti come stava succedendo in calce all'articolo in questione.
Quello che mi aspetto è che si continui su questa linea e si evitino commenti, come quelli iniziali, del tipo "la mia facoltà è più difficile, la tua non vale niente" e soprattutto gli insulti.
Copio tutti i commenti arrivati specificando i vari nickname.
Buona chiacchierata.
Ing.
Questo discorso vale per ingegneria spero? Per altre facoltà l'articolo dovrebbe iniziare "25-26-27 accettate tutto..."
Non ing.
Cari Ingegneri, non pensate di essere sempre quelli che studiano le materie più difficili e che hanno la vita più dura di tutti. Pensate ai vostri colleghi di Medicina o di Scienze. Ampliate un po' la vostra visuale e vi accorgerete che al mondo non esistete solo voi.
luca
Come se Ingegneria fosse la Facoltà più difficile... ma piantatela! Allora a Matematica Fisica e Medicina dovrebbero accettare "18 19"
Me
Ok concordo tiriamo dentro Medicina, Fisica e Matematica. Ma tutte le altre sono pseudo Facoltà.
Non ing.
@Me potresti dirmi la tua definizione di Facoltà?
Pix
Una cosa è fare Ingegneria, un'altra è fare finta di essere iscritti all'Universita'. Il resto è solo robetta!
Ing00
Medicina?si è; difficile per la mole di roba...da ricordare..ma in qualche centinaio di anni di storia della medicina..un fegato o un polmone è sempre stato un fegato o un polmone..a meno de mutazioni particolari la medicina rimarra sempre la stessa..non me pare identica cosa per le scienze...
Un altro ing.
Concordo cn PIX il resto è robetta fare Ingegneria non vi immaginate neanche cosa voglia dire... pseudo studenti...
Ing. Medica
Mamma mia sempre gli stessi discorsi da sbruffoni. Certe volte mi vergogno di fare Ingegneria per la gente che ci sta. Sempre a dire la mia Facoltà è più difficile, le altre non sono lauree etc. Ma pensate di più a studiare e meno a come sono le altre Facoltà! Il discorso vale per tutti.
luco
Non mi stupisce il fatto che gli studenti di Ingegneria si considerino al di sopra di tutti. Consiglierei a loro di avere più rispetto per tutti gli studenti di qualunque Facoltà. Ogni singola Facoltà ha delle proprie difficoltà quindi nessun futuro ingegnere, o medico o biologo può permettersi di definire la altre lauree "robetta" visto che nessuno dei suddetti Ingegneri ha mai frequentato le altre Facoltà (o comunque se in precedenza ha seguito un altro Corso di Laurea, il fatto che si sia ritirato vuol dire non ne era all' altezza). Quindi caro pix o caro ing. se non conoscete realmente la natura delle cose evitate commenti inopportuni.
xxx
luco; consolati con queste storielle...è risaputo ke le facoltà scientifiche sono + difficile delle altre e sopratutto ing quindi nn inventatevi la solita cavolata ke ognifacoltà ha le sue difficoltà;, o meglio questa cosa può anke essere vera ma la difficoltà + grande di qualsiasi altra facoltà; diventa l'esame + facile a ing quindi...
Propriamente ingegnere
In primis commento l'articolo... Mi fa molto piacere che una fonte qualificata dica una cosa del genere, io che sono un tipo molto puntiglioso potrei rischiare di perdere tempo... Lo sospettavo, ora ne ho la prova. Molto bene! Per quanto riguarda i commenti... Consentitemi di fare da "ago della bilancia", visto che sono un Gestionale, da molti definita la "feccia" di Ingegneria, una specie di "entry level". Sapete "Ingegnere" cosa significa? letteralmente "dotato di ingegno". Facoltà vuol dire indirizzarsi mediante un corso di studi adatto verso il mestiere che si ritiene più adatto alle proprie caratteristiche. Ed in qualsiasi processo sociale, produttivo, economico, politico, ci saranno diverse mansioni adeguate a persone dalle diversissime attitudini e preparazioni. Alla luce di ciò che significa "difficile"? Sicuramente uno che sceglie di fare Lettere reputerà "difficile" una derivata ma provate a mettere un laureato in Fisica in un ufficio di pubbliche relazioni e preparatevi a ridere. Ogni studente universitario ha i suoi punti deboli ed i suoi punti forti. Quindi è evidente che "facile" e "difficile" sono un po' come "fortuna" e "sfortuna", due cose relative, relative al proprio carattere ed alle proprie scelte. Poi la preparazione/disponibilità/metodo dei Docenti è un altro paio di maniche...
MAtt
Medicina sarebbe piu' difficile di ingegneria? Che risateeeeee!!
Manu
un vaffanbip per tutti gli ingegneri che si credono meglio degli altri...tanto siete destinati a diventare pelati, con gli occhiali e con la gobba...quindi...da un neoavvocato!!
Matteo
Ciao ragazzi, mi sono trovato per caso da queste parti, mentre stavo cercando un'interessantissima slide riguardo il modello di bethe e sommerfeld quantistico della conduttività. Studio Ingeneria Elettronica, al Poli di Torino... e lasciatemi dire una cosa non è importante cosa si studia ma quanto si mette della propria passione in ogni cosa, a me piace Ingegneria ma non dimenticherò mai l'importanza delle scienze umanisiche nella vita... Ma c'era da aspettarselo, purtroppo le aule di Ingegneria sono zeppe di ignoranti apparentemente intelligenti... E poi amici ingegneri, prima di parlare informatevi, soprattutto se la studiate a "Torvergogna"
Fede
Matteo, sei un collega di un'altra città, che non ha mai studiato Ingegneria a Tor Vergata, ergo astieniti da chiamare la nostra università " Torvergogna". La docenza, in particolare ingegneristica, a Tor Vergata è migliore di quella di molte altre università, basta fare una ricerca sulle statistiche censis/istat sulle migliori Facoltà di Ingegneria. Non è un buon modo di iniziare rapporti con colleghi di altre città, ma di certo se si viene qui a fare ironia facile e immotivata, non si prepara il terreno ai civili rapporti. Era un off topic, è vero, ma doveroso, in difesa di tutti noi studenti di Tor Vergata, ingegneri e non.
IngK
assolutissimamente daccordo con Fede."Collega" se vuoi fare lo spavaldo
fallo con altri enti che non siano universita. Non ti credere che stando al
tuo bel politecnico sei nella culla della sicurezza di ottenere ciò che
cerchi
In faith...
Aurora
Ragzzi, non ci offendiamo per Torvergogna. Innanzitutto bisogna tenere presente che nella comunicazione scritta (questo vale in generale) si è sempre a rischio di fraintendimento non essendoci tutti i mezzi espressivi di una conversazione a quantr'occhi. Lasciamo aperta la possibilità che l'autore di quel commento non l'abbia detta per offenderci (notare anche la presenza dell'emoticon).
E anche se il suo intento fosse stato provocatorio, accettiamolo sportivamente. Va bene rispondergli difendendo la notra università, ma una volta fatto non lo aggrediamo con una valanga di commenti e cerchiamo di smorzare il risentimento.
Inoltre vorrei far riflettere su un'altra cosa. L'immagine di Tor Vergata dipende anche da noi studenti.
E' chiaro che se qualcosa funziona bene all'Università si è molto meno invogliati a scrivere un articolo, mentre invece ci sentiamo molto stimolati, anzi, in dovere di farlo quando pensiamo che i nostri diritti sono stati calpestati. Però questo porta ad una cosa, che chi legge dall'esterno può farsi un'idea sbagliata dell'Ateneo.
Con questo non voglio dire di non scrivere delle denunce, ma di raccontare anche gli aspetti positivi di Tor Vergata.
Detto questo torniamo in topic.
Jul
Mah, io mi son specializzato in Storia dopo Lettere ma all'esame di Analisi (precedente carriera universitaria ad Ingegneria) presi 27 e fino alle differenziali non omogenee me la son sempre cavata. Del resto conosco ingegneri svegli e colti più di parecchi "letterati". Lettere ed Ingegneria non sono paragonabili. Sono due insiemi non omogenei. Che senso ha sostenere se sono di più 5 mele o 5 automobili? Con il metro di giudizio di Ingegneria, Lettere non merita nemmeno di essere chiamata facoltà universitaria, ma ti assicuro che vale perfettamente il viceversa. Poi di solito le Facoltà di Ingegneria funzionano meglio come tutte le cose intorno alle quale orbitano più soldi. Paradossalmente si tratta di estremi: Lettere è una facoltà il cui "titolo" non vale lavorativamente la carta su cui è scritto, il "razzismo" nel mercato del lavoro è impressionante ed è più facile essere assunti presentandosi come diplomati. L'unico senso che ha iscriversi a Lettere è per studiare. Ingegneria, come dimostra l'intervento di Manu è invece un titolo che vale sul mercato del lavoro, ma tutti se potessero prenderlo in un giorno invece che in cinque anni e senza toccare libro lo farebbero all'istante (anche se poi chi ne esce riesce ad interessarsi alla materia di solito, altrimenti non ne esce). Il resto son leggende. Dato che è tuo interesse studiare e basta a Lettere il voto, se lo vuoi, te lo tirano appresso, idem per il pezzo di carta. A ingegneria vale il contrario: anche un esame di quattro cazzate te lo fan sudare perché meno ingegneri girano, più la facoltà ha fama di aver le "palle", più il mondo del lavoro, le imprese son soggette al potere di tale realtà accademico-universitaria e più il titolo è ambito e si riempiono le casse con le tasse universitarie. Le Facoltà di Ingegneria avrebbero iscritti che si contano sulle dita di due mani se le prospettive occupazionali fossero quelle di Lettere. Alcuni, scioccamente, penseranno che il motivo è nella "difficoltà implicita" della materia. Inutile dire che qualsiasi materia verso cui non si sia motivati (volontà, interesse, voglia di studiarla) risulta più difficile. Ma anche qui c'è l'errore. Epurando infatti Lettere da tutto il ciarpame che spesso si affianca a tale facoltà (corsi ed esami di cui non faccio nemmeno nome, ma che servono per attirare iscritti con falsi ammodernamenti di finalità di studio, indirizzati a chi vuol più che altro ripetere le scuole medie) se si va sulle materie vere delle facoltà umanistiche (filologie, linguistica, filosofia, storia, lingue classiche ecc.) la difficoltà potenziale di queste materie non teme confronti. Il punto è che non vengono analizzate con il medesimo puntiglio di alcune materie di facoltà che devono "fare selezione". Nella scuola gentiliana e pre-gentiliana era Lettere che serviva a "tagliare i rami secchi". All'epoca bisognava essere fini grecisti e latinisti solo per accedervi, e solo dal classico: Pascoli riuscì a conseguire la laurea a 27 anni e per questo venne premiato da Carducci con una borsa di studio in grado di mantenere ad uno stile di vita borghese una famiglia, D'Annunzio non concluse gli studi... Anche un ingegnere tuttavia può visitare un archivio e cercare le prove d'analisi nei compiti di facoltà scientifiche dell'epoca e rimanere basito davanti alla semplicità di tante "prove" rispetto ai canoni attuali. Nell'Unione Sovietica del resto le prospettive occupazionali degli studi ingegneristici ed umanistici erano identiche, ma visto che bisognava "costruire il socialismo reale" (non son parole mie ahimé, ma di Hobsbawm) si rendevano quasi impraticabili i corsi letterari e storico-filosofici mentre si davan grossi scivoloni a chi seguiva la via scientifica. Non a caso l'URSS pullulava di medici ed ingegneri, pur guadagnando questi meno di un minatore, e vi era una moria di umanisti (soprattutto non dovutamente allineati). Del resto se l'ingegno alberga solo ad Ingegneria come alcuni dotti della materia qui ribadiscono resterebbe da chiedersi perché lo zar Nicola I nello statuto del 1835, volendo aumentare il potere autocratico della monarchia soppresse la Facoltà di Filosofia e rese quasi impraticabile quella di Lettere, potenziando al contempo proprio l'accesso ad Ingegneria da parte delle classi soprattutto medio-basse, perché l'ordinamento di Gentile fece circa le stesse cose (dando risalto agli studi umani, ma rendendoli del tutto élitari) e perché Stalin (o più in piccolo Castro) operò in maniera simile. Non erano pericolosi tanti "ingegni" come possibili contestatori di fronte ad una svolta autocratica? E perché prendersela con inutilissimi fuffologi? In generale il meglio ed il peggio non possono esistere. Il bene ed il male appaiono visibili e netti solo in chi apprende senza capire. C'è solo diversità. Attualmente Lettere mi fa pensare ad una biblioteca, Ingegneria ad un concorso per esami. In un concorso gli esami son tanti ostacoli da superare, per dimostrare una preparazione, ma nello scopo di chi affronta il concorso tale dimostrazione è spesso secondaria all'acquisizione del titolo ed all'entrata in graduatoria. In una biblioteca invece si ha di fronte un sapere immenso, migliaia se non milioni di testi che si possono studiare, ma si può anche passare il tempo con i giornalini esposti di fronte al bancone, a mettersi le dita nel naso o a sonnecchiare. Nessuno ci caccerà via per questo. Ma questo non toglie dignità al sapere, che è un privilegio messo a nostra disposizione. Questo con l'amarezza, comunque, di non poter avere un'università migliore, poiché sottoposta alle leggi del mercato quando non a quelle della politica.
Fede
Parli di difficoltà potenziale... Lettere sarebbe una facolta seria se questa difficolta non fosse potenziale, ma reale. Finchè; vedremo esami da 10 crediti regalati con una domanda di 3 minuti, noi studenti di ingegneria,dove per 5, miseri crediti dobbiamo sostenere 2 prove scritte e un orale, mutuamente esclusive dove il tasso di mortalità negli esami è del 85% continueremo , in virtù; dell'oggettività;, a considerare alcune facolta di serie B. Vi era un tempo, come te ricordi, in cui Lettere era una laurea degna di rispetto. Se ora non lo è piu, la colpa non è certo degli studenti di ingegneria.
Fed.gest.
Rispondo a Jul:
dici bene, i regimi davan risalto alle facoltà scientifiche ed ingegneristiche propio perchè fucine di scienziati ed ingegneri,utili per la costruzione di città,armi, per non parlare della competizione scientifica nella Guerra Fredda ( dove uno scienziato europeo veniva praticamente litigato da Usa-URSS).
i "fuffologi" come dici te, venivano ostacolati è vero, propio perchè:1)costo inutile alla società: la loro preparazione non serve praticamente a nulla al regime/stato: non producono sottomarini,carrarmati,non costruiscono case del popolo, non restaurano quartieri e pechè no, non costruiscono statue giganti del dittatore di turno =-)
2) i letterati hanno troppo tempo per divagare con la mente, potendo aleatoriamente incappare in ragionamenti anti-regime
Di certo, le facolta umanistiche non venivano discriminate perchè frequentate da gente troppo intelligente -.-
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- Valentina Suggi Liverani
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Sul punto di vista di fondo sono d'accordo. Ho udito però opinioni opposte [sbagliate] da altre parrocchie (discorsi del tipo 'noi per un esame da 5 punti studiamo 1000 pagine di un'opera immortale, altrove dopo 300 punti di laurea magistrale non sanno sostenere una conversazione più elevata del corriere dello sport o mettere soggetto, verbo e complemento in fila'), al solito però sono solo opinioni personali e luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano. In generale i metri di giudizio dovrebbero essere molti, soprattutto dato che sono cose così lontane da non essere paragonabili (ingegneria è migliore di lettere è come dire l'arancio è migliore della mela). Poi, senza dubbio, per un ingegnere è fondamentale sentirsi parte di una facoltà di serie A, ingegneria non si sceglie per interesse né per 'levatura culturale' di solito, quindi lo scotto, poi, di non esser considerati dal mercato del lavoro o dal prestigio della 'serie A' (brutti questi termini calcistici) resterebbe insopportabile. Del resto voi non convenite sull'opinione che i ruoli fossero invertiti ed al corso di microonde II si regalassero voti, ma la facoltà fosse considerata di basso livello e senza il minimo sbocco lavorativo quel corso sarebbe assolutamente deserto?Fede
Parli di difficoltà potenziale... Lettere sarebbe una facolta seria se questa difficolta non fosse potenziale, ma reale. Finchè; vedremo esami da 10 crediti regalati con una domanda di 3 minuti, noi studenti di ingegneria,dove per 5, miseri crediti dobbiamo sostenere 2 prove scritte e un orale, mutuamente esclusive dove il tasso di mortalità negli esami è del 85% continueremo , in virtù; dell'oggettività;, a considerare alcune facolta di serie B.
Cosa significa 'laurea degna di rispetto'?Vi era un tempo, come te ricordi, in cui Lettere era una laurea degna di rispetto.
Che chi è laureato in lettere non deve essere rispettato?
La laurea, di per se, non è che un pezzo di carta. Se sei un ingegnere laureatosi grazie agli auspici del babbo professore, solo per far soldi, con un livello culturale da scuola media e magari non ricordi nulla/non hai imparato nulla di quello che hai studiato sei degno di rispetto?
E' bruttissimo voler incutere rispetto nel prossimo in base ad un pezzo di carta ed un prefisso su biglietto da visita piuttosto che per la persona che sei, non ne convieni? Fanno brutta figura quei 'padroni' d'azienda privi di titolo di studio che si fan chiamare da tutti dottori e poi magari sbagliano i congiuntivi... ma anche loro usano quel titolo solo per incutere 'rispetto' e darsi autorità, no? E lo fanno perché si sentono insicuri davanti a gente che ha una posizione economico/lavorativa peggiore della loro, ma magari più competenza e livello culturale. Invece del rispetto penserei di più a competenze e capacità, se hai quelle poi il diploma di laurea ti servirà solo come allegato al curriculum (e spesso non basterà). Di solito molti iscritti a facoltà scientifiche hanno effettivamente più competenze (in generale) di molti altri iscritti ad altri corsi di studi (proprio perché spesso la reputazione allontana gente meno competente). Tuttavia di solito non è legge ed il caso contrario è diffuso, attenzione alle figuracce se si vuole il rispetto.
In generale comunque io parlo di materia di studio, non di 'laurea'. E la materia di studio è lo stessa, quindi cambia poco quanto a 'valore'. Personalmente io non amo mettermi a competere sulla serie in cui gioca la mia laurea (già l'adozione di terminologia calcistica indica il livello di tale discussione), mi sembra invece discutibile il concetto di presunte 'supremazie' di una materia rispetto all'altra. Non che tale supremazia non esista, ma ho qualche dubbio che sia univoca in senso di materia scientifica > materia umanistica.
Fed.gest.
Rispondo a Jul:
dici bene, i regimi davan risalto alle facoltà scientifiche ed ingegneristiche propio perchè fucine di scienziati ed ingegneri,utili per la costruzione di città,armi, per non parlare della competizione scientifica nella Guerra Fredda ( dove uno scienziato europeo veniva praticamente litigato da Usa-URSS).
i "fuffologi" come dici te, venivano ostacolati è vero, propio perchè:1)costo inutile alla società: la loro preparazione non serve praticamente a nulla al regime/stato: non producono sottomarini,carrarmati,non costruiscono case del popolo, non restaurano quartieri e pechè no, non costruiscono statue giganti del dittatore di turno =-)
'Ingegnosa' tesi storica.
Non so a che merito qui si utilizzi il termine di 'regime', ma a me sembra che dallo Stato Romano al Regime Fascista le materie 'alte' fossero considerate umanistiche e quelle 'basse' tecnico-economiche.
Il prestigio di una facoltà come economia è completamente sconosciuto al di fuori degli stati liberali (che la distaccarono da filosofia poco più di un secolo fa), i podestà ed i magistrati, i prelati e gli aristocratici dell'ancienne regime studiavano giurisprudenza, lettere, filosofia o teologia, mai matematica o materie tecniche. Giordano Bruno come docente di filosofia guadagnava in un anno 60 volte la paga di un capomastro [più che un ingegnere, per l'epoca] (la fonte è Braudel), Michelangelo dalle 5 alle 10 volte all'apice del suo successo, Leonardo finché non fu notato dalle teste coronate per il suo talento di pittore ed artista (non certo per i suoi progetti di meccanica) era il talentuoso artigiano di un paesino sconosciuto. Giungendo all'età 'industriale' ricordiamo che le università britanniche sfornavano umanisti che poi si prestavano casomai agli affari (lo stesso Engels, ad esempio), ricordiamo che alla vastissima aristocrazia Russa erano riservati gli accessi a quelle facoltà di lettere e filosofia che Nicola chiuse al popolo (che veniva spinto verso medicina o materie tecniche), ricordiamo che durante lo zarismo l'alta amministrazione pubblica (la burocrazia dalla quale si otteneva carica aristocratica) era riservata a chi aveva un titolo in giurisprudenza o in lettere, materie insegnate anche nelle accademie militari fino almeno alla rivolta decabrista. L'ingegnere Witte completò dei meravigliosi stabilimenti industriali in Russia, ma quando l'umanista Lenin tornò in treno trovò i problemi sociali e politici di quell'enorme potenza totalmente irrisolti ed una intellighencija di umanisti isolata e sul piede di guerra che si trasformò rapidamente nella Nomenklatura che guidò il paese verso il socialismo reale. In URSS il popolo era spinto agli studi tecnici, poiché solo la Nomenklatura doveva svolgere quelli umanistici e politici. A Mosca esistevano 2000 biblioteche a disposizione di tale casta di governo, e ben pochi di loro erano tecnici, lavoro che lasciavano ad altri. Anche le 'menti' al vertice dell'epoca erano tutte menti di umanisti: Stalin, di formazione teologo e filosofo, Trotsky letterato e giornalista, Mussolini giornalista con maturità magistrale, Churchill scrittore e giornalista ecc...
Senza alcun dubbio i 'regimi' spingevano i popoli agli studi ingegneristici, ma per chi teneva le briglie sceglievano sempre ben altra formazione. Non credo ci sia bisogno di spiegare quanto questo fosse chiaro ed intenzionale nella riforma Gentile.
2) i letterati hanno troppo tempo per divagare con la mente, potendo aleatoriamente incappare in ragionamenti anti-regime
Per l'esattezza nelle facoltà umanistiche si insegna non a divagare ed aleatorieggiare [e questo indica una sostanziale ignoranza dei temi di studio], ma a comprendere ed analizzare proprio la realtà umana. Ed i regimi in primis. Quindi un regime non ama gente che capisca queste cose, preferisce tantissimi tecnocrati a gente che, dalla mattina alla sera, gli fa le pulci. Oppure, in alternativa, ama riservare queste armi culturali alle classi dirigenti, come l'aristocrazia Russa, la Nomenklatura sovietica, le alte gerarchie fasciste. Agli Stakanof il loro tavolo da disegno, la loro calcolatrice ed un orologio d'oro a fine servizio.
Testi sulla società, sulla democrazia, sulla filosofia o che possano esser in tal modo rivoluzionari li vedrai sempre scritti da umanisti, mai da meccanici. Non credo sia un caso che mentre un tecnico rivoluzionava il metodo di estrazione dell'alluminio nel frattempo erano umanisti (Marx, Machiavelli, Stalin, Mussolini tra tutti...) a rivoluzionare (ed appropriarsi!) di quel mondo che stava fuori dalla turbina e dalle sue curve lagrangiane.
Anche oggi la 'casta' dirigente, quelli che siedono in parlamento, son più avvocati e giornalisti o matematici ed ingegneri molecolari?
E la loro legislazione non lavora sempre più per inserire nel lavoro e favorire gli studi scientifici mentre si isola l'accademia umanistica? Salvo poi avere una 'raccomandazione' (= far parte della nomenklatura) in quel caso un giurista o umanista arriva molto più facilmente al vertice (-> giornali -> politica).
Di certo, le facolta umanistiche non venivano discriminate perchè frequentate da gente troppo intelligente -.-
L'intelligenza non significa nulla, non è misurabile. Gli stessi studi del QI hanno distinto vari tipi d'intelligenza (analitica, emotiva ecc...) credo non
sia intelligente nemmeno rispondere a tale critica (se lo è) sull'intelligenza degli umanisti.
In generale non è però la laurea, ma le competenze, a dare a qualcuno la cultura e la conoscenza. D'Annunzio se ne fregò (diciamocelo) di terminare la facoltà in lettere, ma di fronte a lui un ingegnere che per il suo pezzo di carta esiga rispetto (per la serie A immagino...) credo lasci il tempo che trova. Soprattutto visto che laddove non c'è la sostanza la gara per la 'serie A' non si chiude mai: se si è insicuri della propria cultura e si pretende rispetto in base al titolo invece che al proprio valore la competizione è aperta: Ingegneria vince su Lettere, Ingegneria Meccanica su Gestionale, S. Pietro in Vincoli su Torvergogna, il Politecnico su S.Pietro in Vincoli e il MIT sul Politecnico. Se però il nostro fuoriserie ad un confronto diretto, sia pure una chiaccherata, mi esce fuori sveglio come Totti abbiam solo giocato la schedina (ovviamente adotto una terminologia calcistica perché immagino più comprensibile per fare simili metafore).
Questo con tutta la solidarietà per il povero studente che deve imparare anche le virgole di qualche astruso processo tecnico-matematico riguardo al quale sarebbe vissuto benissimo senza per riuscire a conseguire un magro 18.
P.S.
Gli sbocchi lavorativi e la 'chiusura' da parte degli albi professionali so che stanno spingendo anche i diplomi medici professionalizzanti verso una progressiva selettività nelle prove di accesso ed esame. Odontotecnici, infermieri ecc... devon saltare sempre più ostacoli per arrivare alla laurea. D'altronde un anno fa parlando con un docente di ingegneria egli utilizzò il termine 'hanno aperto i boccaporti' per descrivermi il progressivo 'ammorbidimento' nella selezione presso la sua facoltà (a tor vergata) nella transizione dal vecchio al nuovo ordinamento, ed in particolare verso specifici indirizzi di ingegneria che non cito. Anche se alla fine la dignità delle materie rimane la stessa credo che la serie A debba stare attenta, nei prossimi anni si potrebbe far combattivo l'accesso in Champion's.
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- Andrea Di Paola
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Non ho mai fatto classifiche sulla difficoltà delle singole facoltà, anzi reputo ogni indirizzo degno quanto gli altri. Personamelte riterrei molto più difficile affrontare degli esami a lettere che ad ingegneria o medicina e ne parlo conoscendo ed ammirando molto una persona che proprio studia lettere.
Cari ingegnerei il mondo potrebbe fare sicuramente a meno di voi, perchè sono gli ideali e le passioni che permettono all'uomo di evolversi.
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Cari ingegnerei il mondo potrebbe fare sicuramente a meno di voi, perchè sono gli ideali e le passioni che permettono all'uomo di evolversi.
Sì,infatti...infatti il progresso e le tecnologie che tu stesso stai usando per portare avanti i tuoi studi(e parlo di complicatissimi macchinari ospedalieri che tu sicuramente conosci meglio di me) sono stati,per così dire,inventati da "inutili" ingegneri che hanno perso la loro "sanità mentale" per dar luogo a leggi fondamentali per lo sviluppo dell'uomo.
Ingegneri inutili?
Gli ingegneri usano il cervello...
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Ma arrivare al dire che sono gli ideali e le passioni che fanno evolvere l'uomo...mmm...
Comunque a ciascuno la sua opinione...
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- Alessandra Clotilde
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semplicemente gli ingegneri sono i fautori del progresso....
come si fa a dire castronerie come " il mondo puo fare a meno di voi"?
Massì, in effetti aerei palazzi computer strade satelliti antenne automobili telefoni acquedotti reti elettriche telecomunicazione...........
tutte cose assolutamente inutili, vero?
Hmm... a mio parere se cè qualche figura "sacrificabile", dio ce ne scampi, non sono gli ingegneri, che potano avanti il mondo.
Cari amici, anche il mezzo con cui scrivete or ora è passato nelle mani di un infamissimo ingegnere ^_^.
rispetto chi fa scelte diverse, ma farsi prendere da attacchi di xenofobia dicendo le castronerie piu becere, come l'inutilita della figura professionale piu... utile che cè, scadete davvero nel ridicolo !
PS
tengo a precisare che tiro fuori dal discorso medicina, laurea che forma PROFESSIONISTI seri e competenti.
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