Beppe Grillo è stato l'unico capace, in una campagna elettorale fatta di conventions condite da truppe cammellate, di riportare entusiasmo per la politica: vedere le piazze di molte città importanti frequentate da un grande numero di persone non è altro che la dimostrazione che, quando ci sono passione e genuinità, la politica è vissuta intensamente dagli stessi cittadini.
Ma entusiasmo e genuinità bastano per governare un paese?
Sappiamo bene quanto sia difficile saper far funzionare la macchina pubblica e quanto sia quasi proibitivo farlo senza delle precise competenze, ergo siamo sicuri di poterci affidare a dei ragazzi, bravi, onesti, puliti, ma sostanzialmente poco capaci?
Qualcuno dirà che per ovviare a queste lacune ci sono delle strutture costituite ad hoc presso ogni istituzione...sì, verissimo, ma sappiamo anche, in un processo dialettico ideale-reale, che il c.d. personale ausiliare amministrativo è spesso il peggior nemico di qualsiasi politico.
Mi sono sempre risposto che comunque un tentativo potesse essere fatto e che sbagliassi a voler porre certe precondizioni come necessarie: magari, semplicemente, le cose potrebbero andare in un altro modo.