Lo sapete anche voi, esistono alcune verità culturali assolute che rimangono nel costume di una società: per noi italiani una è "Roma caput mundi"; un’altra, un po’ più universale dice che il mestiere più antico del mondo è quello della prostituta.
Se Roma la ricordiamo come madre della cultura fondante del mondo moderno, dopo la Grecia, ricordiamo di essa anche i suoi protagonisti. Allora colgo l’occasione per iniziare da Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, che come imperatrice consorte aveva diritto ad ogni vizio, anche ad un orgasmo disimpegnato. Si faceva chiamare Lisisca, ovvero ‘la donna cagna’, ma solo quando lavorava in un Lupanare, cioè un bordello.
E’ passato molto tempo da allora, ma i vizi dell’essere umano non sono mutati affatto. L’ipocrisia della morale ha voluto che si chiudessero le ‘case chiuse’ in alcune società, come quella italiana; ma in altre parti del mondo, si sa, la tradizione è sopravvissuta – sfruttata e incentivata -. Marc McAndrews ce lo vuole testimoniare, con un progetto delicato, intimo e profondo dal titolo ‘La rosa del Nevada’ (unico stato degli U.S.A a consentire la commercializzazione del sesso).
