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Scritture brevi: il curioso caso di LOL

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Avete mai immaginato di diventare personaggi dei fumetti? No?! Bene!, cominciate a pensarci, perché pare che la lingua si stia muovendo proprio in quella direzione. Non ci credete? Allora state a sentire!
Qualche giorno fa ero sull'autobus e vicino a me c'era un gruppo di adolescenti (ragazzi fra i 14 e 16 anni) che chiacchieravano ad alta voce, ovviamente (#nonc'èpiùlueducazionediunavolta). Ascoltando i loro discorsi non mi sono stupita dell'infinità di parolacce inserite all'interno di una frase, né di tutti i congiuntivi inesistenti, o, nel migliore dei casi, storpiati, bensì del loro trasformare le "scritture brevi", sigle ed acronimi che di norma si usano nei linguaggi scritti dei social network, esprimendone il senso in parole o, addirittura, gesti. Ecco il caso di LOL.
Uno del gruppo fa una battuta e un altro, evidentemente divertito dall'amico, invece di ridere esclama:"Loolllllllllll!!!".
Vi rendete conto? La reazione spontanea non è stata una risata, ma una forma che, nelle scritture brevi, la sostituisce! E' sorprendente che LOL sia diventata una parola, ma ancora di più che da parola qual era, essa sia andata a sostituire un'azione come la risata.
Il punto è: perché non ridere direttamente?
Nel caso delle chat, ad esempio, per far capire all'interlocutore che qualcosa ci fa ridere, siamo abituati a escogitare forme come questa o a ricorrere a sigle, come la oramai celebre LOL... Ma nel parlato, faccia a faccia, non mi era mai capitato...
Il fenomeno può stupire, in qualche caso scandalizzare, ma per Scritture Brevi è una nuova occasione, un'occorrenza che molto ci dice dell'attualità del fenomeno di cui questo nostro blog va osservando il dilagare.
Chissà se, alla prossima corsa, piuttosto che vedere qualcuno piangere, lo sentirò dire sotto voce:"sigh sigh".   

 

http://www.scritturebrevi.it

 

 

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...solo la retorica è rimasta la stessa!

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In questo clima di fortissimo fermento pre-elettorale, mi ritorna in mente come mai la canzone di Caparezza Il secondo me. Non sono una fan di questo artista ma ho sempre ritenuto il testo di questa sua canzone assolutamente geniale. Un evergreen. La condivido qui. E, ovviamente, nei contenuti.

Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori, ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori. Inglesi, professori che non imparano altra lingua, inglesi, non dovranno mai cambiare moneta, inglesi, guideranno sempre dal lato sbagliato, per questo chi va a Londra so che torna un po' cambiato, i neri giocano bene a pallacanestro, hanno il ritmo nel sangue ed il pisello grande, i bianchi su tavoli verdi li trovi ridotti in mutande, ogni bianco invidia il pisello grande. Dicono che gli arabi scrivono al contrario, Mohammed ha detto che io scrivo al contrario, dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario e se non sei daccordo mi dispiace per te. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x2). Le camicie rosse ricucirono il paese, le camicie nere lo portarono alla guerra, le camicie verdi vi si son pulite il culo, gli stilisti dello stivale sono quelli più apprezzati, quando c'era lui i treni partivano in orario, quando c'era lui ci deportavano in orario, quando c'era lui non c'eravamo noi, che se c'eravamo noi saremmo stati impallinati, allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, votami e vedrai, che non ti farai male, votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale. Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta. Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta. Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta. Sull'orlo di un burrone avrò bisogno di una spinta. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile. (x2) Calciatori miliardari che rincorrono un pallone, musicisti miliardari che rincorrono il successo, industriali miliardari che rincorrono la gnocca, col superenalotto faccio il botto, mi tocca, non sono sposato, diciamo che convivo, non sono disoccupato, diciamo che sto studiando, non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio, diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di ca**ate, non guardare Devilman diventi violento, non leggere Spiderman, diventi violento, non ascoltare Method Man, diventi violento, figurati cos'è restare un giorno in parlamento, i politici no no non sono più quelli di una volta, le donne no no non sono più quelle di una volta, io no no non sono più quello di una volta, solo la retorica è rimasta la stessa. Il secondo album... è sempre il più difficile nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile (x4)

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Alessio Martorelli
concordo, è una bellissima canzone!
Giovedì, 21 Febbraio 2013 17:39
Giulia
Amo Caparezza e questa è una tra le più belle delle sue canzoni.. E mooooolto attuale !
Giovedì, 21 Febbraio 2013 18:06
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Io...boh!

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Stasera, non avendo riflessioni interessanti da proporvi, vi racconto lo stupor mundis da cui sono stata colta ieri. Così pour parler.

Ero in uno studio medico per ritirare un referto e, mentre aspettavo in fila il mio turno, una signora davanti a me chiede alla signorina dell'accettazione se la struttura è provvista di un cardiologo. La signorina risponde sorridente di sì e le scrive su un foglietto il nome del dottore. Poi continua a raccontare gli affaracci suoi ad un'amica al telefono. La signora, a questo punto, commette il fatidico errore di chiederle se è un buon cardiologo. Domanda, questa, alla quale Miss 'quanto-ci-piace-chiacchierare' risponde seccata e con una certa saccenza. Rullo di tamburi. Pronti?? Dicevo, risponde:"Ma certo! E' bravissimo! Pensi che oltre ad essere cardiologo è anche medico di base!".

 MA VA?????? Sul serio??? E io che pensavo che di base tutti i medici fossero 'medici di base' e poi successivamente cardiologi, pediatri, psichiatri, dentisti e via dicendo a seconda delle specializzazioni. Che sciocca! Mah...Io...Io...Boh!!!

 

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La maschera della vergogna

Il brutto dei social network è che vedi tutto. Anche quello che non vorresti vedere. Fra le tante foto di carnevale che mi sono passate sotto gli occhi in questi giorni ce n'è una in particolare che mi ha colpita. Negativamente. Una coppia di ragazzi benestanti mascherata da barboni, con tanto di passeggini ripieni di immondizia e vestiti sporchi per dare un tocco più realistico al travestimento. Io sono rimasta disgustata. Ma si può arrivare a tanto? Si può cadere tanto in basso? Non ho parole. Solo parolacce. Perciò non le dico.

Che io sappia, il Carnevale è una festa in cui da piccoli ci si traveste per realizzare, anche solo per un giorno, i propri sogni (ed ecco quindi che le bambine diventano tutte Rapunzel e i bambini tutti Spiderman) e da grandi ci si traveste per divertirsi e divertire (ho visto persone mascherate da Ruzzle!) ma mai, e dico mai, mi è passato nell'anticamera del cervello che potesse essere un pretesto per provare la condizione di un disagiato sociale. Che dire, non sto qui a fare la buonista...dico solo che aveva ragione il caro vecchio Einstein quando diceva:"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima".

Jamila

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Enrica Antonini
Beh dai, vedila così, potrebbe anche essere una denuncia sociale al momento storico in cui ci troviamo. Ora non so come l'abbiano ... Leggi tutto
Lunedì, 18 Febbraio 2013 12:10
Quaranta Jamila
Sì capisco quello che dici, però semi-conoscendo le persone di cui parlo credo che la maschera da barbone sia stata scelta non com... Leggi tutto
Martedì, 19 Febbraio 2013 22:50
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Fine di un ciclo

Quando mi si dà libertà di scrivere divento profondamente incapace. Se non ho un argomento preciso da trattare, come nel caso di una Tesi, di un saggio o di un articolo, i miei neuroni non si attivano. La sensazione è la stessa di quando hai davanti un biglietto di Natale/compleanno e non sai che scrivere, e non sai che scrivere proprio perchè puoi scrivere tutto. E rischi di essere banale. Per questo devo necessariamente auto-assegnarmi un tema e per me ho scelto la fine della carriera universitaria. La fine di un ciclo. Tra qualche mese mi laureo quinquennale e, se da un lato so che si apriranno nuovi orizzonti (non so quali, ma si apriranno), dall'altro sono anche consapevole che tutto quello che ho vissuto in questi 5 anni nella nostra amata Facoltà di Lettere e Filosofia (che vabbè ora nemmeno esiste più; ora siamo due Dipartimenti...ma questo è un dettaglio) diventerà, come tutte le altre cose belle della vita, un ricordo. Ad essere sincera è da quando ho cominciato a scrivere la Tesi che sento di avere a che fare con qualcosa che ormai appartiene al passato e che pertanto mi sfugge di mano. Ho provato di nuovo a sedermi su quelle panchine e su quel prato che tanto mi rilassa ma non è la stessa cosa. Lo spirito è cambiato. Quando sei alle battute finali, come me, non devi più pensare a come incastrare gli orari che ogni anno, non si sa per quale arcano motivo, peggiorano sempre di più nè a chi affidare il tuo prezioso registratore. Non ha più nessun Professore da osannare perchè ha tenuto una lezione coinvolgente e interessante (in cui il tempo ti è volato) e nessun Professore da annotare nella 'black list' perchè non si capisce quando spiega. Se spiega. Non c'è più nessun collega con cui arrabbiarti perchè ha occupato 20 posti per gli amici e a te non rimane che sederti su di una comodissima e freddissima mattonella. Non senti più l'adrenalina che sale per un esame che incombe. All'improvviso, senza quasi che tu te ne accorga, ti viene a mancare tutto un mondo. Ebbene sì, la nostra cara Università, che per me è sempre stato un interessante luogo di agglomerazione culturale e mai un punto di raccolta per comitiva o peggio ancora una bisca (c'è chi la vive così. Che Dio ce ne scampi!), ora lo posso dire, mi manca e mi mancherà. Detto questo, quindi, non mi rimane che dire "Goodbye Tor Vergata" e "Hello Tor Bloggata". Con la speranza che con questo Blog possa risentirmi, di tanto in tanto, una di voi. E' un'illusione, sì, ma le illusioni, lo sappiamo tutti, aiutano a vivere.


Jamila

 

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Universitor.it
Sigh =')
Venerdì, 08 Febbraio 2013 22:34
federica lucantoni
Jamila, mi hai ispirato il primo post!
Domenica, 10 Febbraio 2013 20:59
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