Quasi trenta anni per raggiungere la Croazia, partendo dal Canada. Traffico? No, la volontà del mare. Un messaggio in una bottiglia: che cosa affascinante. Affidare un proprio pensiero al mare perché lo trasporti lontano, tra tempeste, onde anomale, navi. E arrivare a destinazione, dal proprio amato/a, che tutti i giorni si reca sulla spiaggia in attesa del vostro scritto, e comunicargli il vostro pensiero:" Stasera pizza?"
No, decisamente poco affidabile come mezzo di comunicazione. Voi che scrivereste se doveste mandare un messaggio in bottiglia? Perché il problema è che non si ha tanto spazio, non si può certo inviare l'Odissea.
Tendiamo sempre ad idealizzare le cose, ad esempio la foto nell'articolo mostra una bottiglia perfettamente pulita, con un messaggio scritto su pergamena e legato da una fascetta chic. La realtà è che la ragazza l'ha ritrovato tra la sporcizia portata dal mare sulla spiaggia. Pensate a cosa c'era rimasto di pulito.
Il messaggio potrebbe anche essere incomprensibile, e sopratutto per nulla tempestivo. Un esempio: Posso scrivere "Ti ho taggato nella foto x, vai a vedere!" se poi a leggerlo è una persona che fra venti anni non saprà neanche che cosa sia Facebook? Il mito stesso del naufrago che chiede aiuto è una palla: cosa chiedi aiuto se non puoi avere una risposta subito? Tra l'altro ora siamo perennemente geolocalizzati, quindi l'esperienza del naufragio sarà riconducibile a quella di una gita fuori porta.
Eppure c'è anche un altro caso. Pensate anche ad una scrittura sgrammaticata, tipo la mia. Una persona scrive:" o mangiato una mela, mi a fatto male, aiuto sto muorendo. Se potresti, mi passi l' aqua? Quella del mare non e buona. E una kosa troppo meglio questo messaggio nella bottiglia. " Etc. E magari passeranno anni, lustri, decadi, centurie. Il processo della scrittura, nel frattempo, trasformerà questi errori che diventeranno tollerabili, e anzi, auspicabili; e così il destinatario capirà perfettamente il messaggio. Ma manca sempre la tempestività. Infatti quella persona sarà morta e sepolta. Strangolata da un insegnate di italiano.