Le grandi rivoluzioni del 900 italiano sono state quelle sociali e hanno avuto come protagoniste le donne e le battaglie delle donne: libertà sessuale (mi chiedo se l’abbiamo ottenuta), aborto, divorzio.
Hanno mutato profondamente le dinamiche collettive, culturali e sociali. Mutamenti ancora in corso, ammettiamolo. Non lo so se sono state metabolizzate completamente dagli uomini, o dalle stesse donne.
Franca Viola, nel 1965, fu la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, diventando un simbolo della crescita civile dell’ Italia nel secondo dopoguerra e dell’emancipazione delle donne italiane.
All'epoca, la legislazione italiana ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale, anche ai danni di minorenne, qualora fosse stato seguito dal cosiddetto matrimonio riparatore, contratto tra l’accusato e la persona offesa; la violenza era considerato oltraggio alla morale e non reato contro la persona.
Durante il processo che seguì, la difesa tentò invano di screditare la ragazza, sostenendo che fosse consenziente alla fuga d’amore, la fuitina, un gesto che avrebbe avuto lo scopo di ottenere il consenso al matrimonio, mettere la propria famiglia di fronte al fatto compiuto e che il successivo rifiuto di Franca di sposare il rapitore sarebbe stato frutto del disaccordo della famiglia per la scelta del marito.
Franca Viola diventerà in Sicilia un simbolo di libertà e dignità per tutte quelle donne che dopo di lei avrebbero subito le medesime violenze e ricevettero, dal suo esempio, il coraggio di “dire no” e rifiutare il matrimonio riparatore. Era un’Italia diversa, in cui la donna era quella sottomessa e docile prescritta anche dalla dottrina cristiana, il ’68 sarebbe esploso qualche anno dopo.
Passeranno ancora sedici anni prima dell’abrogazione della norma inutilmente invocata a propria discolpa dall'aggressore: l’articolo 544 del codice penale sarà abrogato dall'articolo 1 della legge 442, emanata il 5 agosto 1981, che abolisce la facoltà di cancellare una violenza sessuale tramite un successivo matrimonio.
Solo nel 1996, con la legge 66, “Norme contro la violenza sessuale“, si afferma il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non contro la morale pubblica.
Secondo stime per difetto sono 1.350.000 le vittime di stupro nel 2012 nel nostro Paese. In Italia ogni 7 minuti si compie uno stupro.
Dobbiamo a Franca Viola se tali vittime possono chiedere giustizia.
25 Novembre - Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Fonte: http://laricreazionenonaspetta.com.unita.it/scuola/2013/11/24/donna-e-cambiamento-25nov/